Immagine di sé in uomini e donne dopo interventi demolitivi su organi sessuali […]

L’immagine corporea riveste una grande importanza per l’essere umano e determina il senso di adeguatezza di ogni individuo. Nel sociale, cioè nella relazione con gli altri, è innegabile l’importanza dell’immagine corporea  che deve corrrispondere all’idea che la persona vuole dare di se’ e all’assetto sociale della comunità nella quale la persona vive. Per questi motivi, un’alterazione dell’immagine corporea richiede un processo di elaborazione per essere accettata, tanto più complesso quanto più la mutilazione riguarda organi ad alta connotazione di mascolinita’ o di femminilita’. Le mutilazioni di organi sessuali, come esiti di chirurgia oncologica, hanno un effetto destabilizzante sulla percezione coprorea che il paziente ha di se’. Per capire come cicatrici chiurgiche importanti la psiche, abbiamo avvicinato donne che hanno subito un intervento al seno o l’asportazione dell’utero (isterectomia) e uomini che hanno fatto radioterapia per tumore alla prostata.

Quanto è importante l’immagine corporea?

L’immagine corporea è molto imortante e probabilmente lo è sempre stata nella storia dell’uomo, visto le collezioni di belletti ed ornamenti delle civiltà più antiche. Oggi l’immagine corporea è esasperata soprattutto per quanto riguarda la connotazione erotica; basta pensare a quanto è usato il nudo (finora femminile, da qualche tempo anche maschile) nella pubblicità delle cose più disparate. Così l’apprezzamento, o il disagio, verso la propria immagine corporea diventa una componente importante del ruolo sessuale.

Da cosa è composta l’immagine corporea?

La maggior determinante dell’immagine corporea riguardal’accettazione che una persona ha di se stessa. Da questa accettazione discende la convinzione che il corpo meriti amore e la capacità di accettare questi sentimenti.

L’immagine corporea dipende dall’assetto emotivo?

Almeno in parte è così, infatti l’immagine corporea è una proiezione mentale che non ha molto a che fare con lo specchio ma attribuisce alla percezione corporea la valenza intima di mascolinità o femminilità ed è un tramite delle emozioni. Per questo una cicatrice chirurgica ha un effetto distruttivo sull’equilibrio emotivo.

Come si manifesta questo disagio?

Il disagio verso l’immagine corporea alterata si manifesta con una perdita della spontaneità, del desiderio ed uno scadimento della relazione intima e ha il significato di disturbo da stress post traumatico.

C’è una realtà medica per queste reazioni?

Purtroppo si. Infatti, se si considerano le cicatrici chirurgiche della chirurgia oncologica si puo’ capire che questi pazienti abbiano  difficoltà a vedere l’immagine corporea adeguata a rappresentare la mascolinita’ o la femminilita’ di una persona.

Che cosa cambia la qualità della vita di un paziente che ha avuto un tumore?

La qualita’ di vita cambia per piu’ fattori: la presenza delle lesioni invalidanti, l’immagine corporea, l’effetto iatrogeno della terapia ed, infine, l’impatto che la malattia ha sulle abitudini del malato .

Sono frequenti gli stati psicologici alterati?

Sono molto frequenti. Fin dagli anni 50, studi che valutavano le sequele psicosessuali della malattia tumorale e del suo trattamento hanno dimostrato che la depressione colpisce il 25-30% dei pazienti e che il 33% di loro riferisce un deterioramento del ruolo sessuale, con conseguente scadimento della relazione di coppia.

Si migliora con il passare del tempo?

Secondo molti studi, e anche la mia esperienza di lavoro con donne che avevano superato la malattia al seno, il cambiamento del ruolo sessuale tende a mantenersi ed anche a peggiorare. Medici che hanno lavorato con pazienti oncologici per oltre due anni dall’intervento studiando le dinamiche evolutive della depressione secondaria dalla malattia hanno visto che il fattore tempo non allevia il disagio.

Chi può aiutare una persona colpita da una patologia oncologica?

L’oncologo e il medico di famiglia possono fornire aiuto, possono diagnosticare la  depressione  e, quando necessario, riferire allo specialista competente per migliorare la qualita’ di vita e il ruolo sessuale dei pazienti che superano il tumore.

Come si può valutare la depressione nei pazienti tumorali?

Per diagnosticare la depressione nel paziente tumorale bisogna ricordare che un tumore altera l’equilibrio psichico in un modo specifico. Il disturbo da stress post traumatico descrive bene lo stato d’animo di molti pazienti  con tumore e spiega  scadimento del ruolo sessuale e della relazione di coppia.

Quali sono i sintomi della depressione?

La depressione e il disturbo da tress post traumatico (con i loro aspetti psicologici, sessuologici e relazionali) influenzano sia l’atteggiamento del paziente verso la sua malattia sia verso il  partner.  Da notare un intorpidimento dell’espressività, un distacco dagli altri e una ridotta capacità di mostrare affetto e tenerezza. Per chi ha subito mutilazioni chirurgiche, c’e’ la difficoltà  di accettare un’immagine corporea cambiata dalla malattia.

Il punto di vista dei pazienti

Le donne mastectomizzate – Subire un intervento al seno vuol dire vedere la propria immagine corporea e la propria femminilita’ profondamente alterate. Grazie alla mammografia e’ oggi possibile diagnosticare un carcinoma mammario ai primi stadi che non richiede una estesa mastectomia. Purtroppo, anche un intervento al seno limitato altera profondamente l’immagine corporea e la femminilita’.

L’intervento chirurgico rappresenta la prima tappa verso la guarigione. La speranza è che, grazie alla diagnosi precoce, si sia potuto asportare tutta la massa tumorale e che il male sia stato eliminato. L’intervento e l’immediato periodo post chirurgico rappresentano il punto di partenza verso la riorganizzazione della propria identità di persona guarita, “viva”, che per essere anche vitale deve essere capace di accettare quanto è accaduto ed un’immagine corporea cambiata dalla cicatrice chirurgica. Quando la cicatrice chirurgica è accettabile le pazienti hanno un atteggiamento più positivo. Nei casi contrari, si devono affrontare la sofferenza di un’immagine corporea alterata. La caduta dei capelli (alopecia) e’ la conseguenza di trattamenti successivi alla chirugia oncologia ; e’ un evento che contribuisce a peggiorare la percezione corporea della paziente. Il lato positivo e’ la chemioterapia migliora le possibilita’ di guarigione e che i capelli ritornano, a fronte di malattie che sono sempre esistite ma che un tempo non potevano essere curate.
Come cambia la sessualità con il passare del tempo?   La vita sessuale rimane sospesa per tutte dal momento della diagnosi fino a qualche settimana dopo l’operazione. In un primo tempo questo succede perché la convalescenza assorbe tutte le attenzioni. In seguito, due fattori governano la sessualità: l’immagine corporea, cioè il seno come simbolo di femminilità; ed il ruolo sessuale, cioè come una malattia potenzialmente mortale influenza la coppia.

Qual’è l’effetto estetico dell’intervento al seno? Relativamente all’estetica del seno operato si deve riconoscere che, grazie alla possibilità di fare diagnosi precoce, attualmente la maggior parte delle operazioni al seno è costituita dalle quadrantectomie che danno risultati accettabili e consentono alla maggior parte delle pazienti di non dover cambiare i vestiti ne’ indossare una protesi, ma anzi di poter stare anche in costume da bagno senza troppi problemi. Quando si passa a considerare il seno come simbolo di femminilita’ e come immagine corporea, allora le nostre pazienti mostrano di soffrire molto per una cicatrice chirugica che altera la femminilita’. Si sentono ferite nella loro più intima essenza di donne e si sentono inadeguate a presentarsi ai loro uomini. Tutte confessano di aver temuto e rimandato più a lungo possibile il momento di far vedere la cicatrice al marito, escogitando varie strategie e questo scopo. Qualche donna si è sentita così a disagio da non volersi far vedere nuda e da allora accetta di far l’amore solo indossando biancheria intima.

Qual’è il peso della relazione di coppia in caso di malattia tumorale?  La relazione di coppia gioca un ruolo importantissimo nell’adattamento ad un tumore. Anche se una paziente riceve affetto e aiuto da parte di familiari ed amici, questo non può compensare la mancanza di sostegno dal partner.  Quando un paziente esprime disagio emotivo, è cruciale che il partner sia presente per alleviarlo. Questo ruolo così speciale non può essere sostituito da altri e se manca sarà più difficile l’adattamento del paziente alla malattia ed ai suoi reliquati.

Si modifica la relazione di coppia di fronte a un tumore? Una malattia grave  ripropone, amplificandole, il modo di interagire  che la coppia ha avuto negli anni. Se la vita a due si è fondata sull’intimità, sullo scambio, sulla capacità di aprirsi all’altro e sentirsi accolto, allora il dolore, la paura ed il senso di perdita e di mutilazione potranno essere comunicati, compresi e si trasformeranno in un ulteriore cemento per la coppia. Se la relazione si è sviluppata in maniera fredda ed è stato difficile mettere in comune sofferenze, aspettative e speranze, allora la difficoltà di comunicare i proprio bisogni sarà più sentita e le pazienti si troveranno ancora più sole. L’effetto sulla vita sessuale di questi due modi diversi di essere coppia è evidente: da una parte far l’amore avrà un significato consolatorio ed aiuterà a riaprirsi alle emozioni; dall’altra parte la consapevolezza del distacco allontanerà ulteriormente i partner e la vita sessuale ne soffrirà irrimediabilmente.

La terapia sessuale comportamentale ha strumenti per aiutare queste coppie?   Si, la terapia sessuale comportamentale propone piccoli interventi da prescrivere nell’immediato post-operatorio per eliminare il difficile momento di dover mostrare la cicatrice chirurgica. Essenzialmente questi consistono nel far partecipare il marito alla cura della cicatrice chirurgica nelle sue varie fasi di medicazione e rimozione dei punti cutanei. Questa esposizione forzata è utile perché fa sì che i due partner si trovino a vivere insieme tutte le varie fasi della riparazione della cicatrice e del consolidamento della ferita, senza che uno sia caricato del peso di doversi tenere lontano e l’altro debba temere il momento in cui mostrare una parte di se’ così importante e così ferita.

L’uomo irradiato – La fragilità che abbiamo visto nelle donne è la stessa che troviamo negli uomini perchè la paura di una malattia potenzialmente mortale colpisce tutti allo stesso modo. Da una parte c’è il fortissimo desiderio di aprirsi agli altri per avere comprensione e consolazione; dall’altra c’è la paura di non essere capiti e la tendenza a chiudersi in se stessi. Come il tumore al seno, anche il carcinoma prostatico interessa un organo di grande significato per il ruolo sessuale e colpisce il paziente nella sua mascolinità. La paura più grande che il paziente prova (a parte quella di una prognosi infausta) è di vedere distrutta la sua funzione sessuale. I pazienti perdono il desiderio a causa del regime ormonale a cui sono sottoposti prima dell’intervento. Si sentono così doppiamente impotenti: incapaci di desiderare oltre che di fare. Reagiscono con ansia, paura e depressione, si considerano totalmente inadeguati ed è comprensibile che abbandonino del tutto il loro ruolo sessuale. In questo tempo di sofferenza, le coppie male assortite si allontaneranno ma quelle intime troveranno un modo per mantenere il legame. 

E’importante per l’uomo mantenere una buona immagine corporea? 

Assolutamente si! I pazienti con tumore alla prostata sottoposti a prostatectomia riacquistano una buona immagine corporea e buona qualita’ della vita, mentre nei pazienti orchiettomizzati c’e’ uno scadimento dell’immagine corporea, della mascolinita’ e della qualita’ della vita.

La donna isterectomizzata –  Nelle pazienti con isterectomia per fibromi all’utero c’e’ un cambiamento della percezione corporea ma il quadro si alleggerisce perchè la patologia e’ benigna.

Quali sono i sintomi che consigliano l’isterectomia?  Si tratta di voluminosi fibromi all’utero o di disfunzioni ormonali  che provocano emorragie, oppure incontinenza urinaria.

Cosa succede dopo l’intervento?   Non è raro che le donne tornino a rifiorire dopo un’isterectomia perché riacquistano la salute, tornano ad essere attive e hanno una vita sessuale soddisfacente.

E’ vero per tutte? purtroppo no. Alcune pazienti sviluppano vari sintomi di malessere,  una depressione e  la perdita del desiderio.  Per queste donne è difficile accettare il corpo privato del suo utero che altera l’immagine corporea e la femminilita’. In alcuni casi, il problema deriva da una relazione di coppia distante  che rende più difficile per la donna superare le sue incertezze ed i problemi fisici per lasciarsi andare nell’intimità.  In altri casi la presenza di episodi di depressione nel passato impedisce  il mantenimento di una qualita’ di vita soddisfacente.