Dolore ai rapporti: il Vaginismo […]

Il vaginismo è una condizione medica che pone una difficoltà insormontabile ai rapporti. Consiste nella contrazione dei muscoli perineali che circondano la parte più esterna della vagina.

Nel vaginismo, quando si presenta la contrazione?

La risposta contrattile avviene ad ogni tentativo di penetrazione sessuale o dell’inserimento di qualcosa in vagina, fosse anche un tampax, lo speculum ginecologico o il dito stesso della paziente.

Il vaginismo è sempre uguale?

Esistono vari gradi: in alcuni casi è possibile introdurre oggetti di piccolo calibro, in altri non è possibile nemmeno questo; comunque non è mai possibile introdurre il pene.

Il vaginismo si può controllare?

Come si capisce facilmente, il fenomeno è del tutto indipendente da ciò che la paziente desidera, è involontario e incontrollabile e chi ne è affetto non può che subirlo…. finchè non decide di curarsi!

Cosa caratterizza il vaginismo?

La descrizione del quadro clinico fatta dalla paziente mette in evidenza l’impossibilità di inserire qualcosa, “qualunque cosa”, in vagina. Il tentativo provoca la contrazione muscolare, una chiusura che viene descritta come un muro insormontabile.

Il vaginismo è doloroso?

E’ importante notare che la risposta contrattile non è dolorosa. Il dolore è scatenato dalla spinta durante i ripetuti tentativi di penetrazione che si fanno prima di rendersi conto della natura del problema, ma non dalla reazione muscolare.

Il vaginismo blocca l’erotismo?

Di solito le pazienti sono capaci di rispondere alla stimolazione erotica diversa dalla penetrazione. Altri aspetti della risposta sessuale, come il desiderio, il piacere e l’orgasmo, non sono affatto cancellati dal vaginismo e molte pazienti riescono a formare relazioni romantiche. Gli uomini che entrano in una relazione intima, capiscono la natura “involontaria” dl problema e sono fonte di sostegno fondamentale nel corso della terapia.

L’armonia cambia l’impatto del vaginismo sulla relazione?

Le coppie intime e capaci di parlarsi apertamente arrivano a capire la natura del problema e ad orientarsi per trovare che le può aiutare in maniera adeguata.

Purtroppo, in coppie meno armoniche, l’impatto sulla vita sessuale non è di poco conto, specialmente perché la disfunzione colpisce una ragazza ancora inesperta che non si rende conto di quel che le sta accadendo. L’impossibilità ai rapporti interferisce con lo sviluppo di una relazione giovane. E’ anche profondamente deleteria per una coppia già formata ma incapace di reagire. L’intimità non fiorisce mentre compare il disagio emotivo e l’insormontabile condizione di infertilità, che decretano la fine della relazione.

Come si reagisce al vaginismo?

La prima reazione è soprattutto d’incredulità per la comparsa di un disturbo così strano e inaspettato. Le coppie che riescono a parlare apertamente, si rendono conto che non possono superare la difficoltà da sole e decidono di rivolgersi ad un medico.

Per le coppie che non riescono a parlarsi e a definire il problema apertamente, diventa più complicato trovare la soluzione. Su questo scoglio naufragano tutti quelli troppo ansiosi o chi non capisce la necessità di chiedere aiuto.

Come si presenta il vaginismo?

Nella maggioranza dei casi, il vaginismo è primitivo, cioè si presenta all’inizio della vita sessuale di una giovane donna nella forma clinica descritta. E’ difficile ritrovare le cause della forma primitiva. Sicuramente è escluso che sia provocata da una patologia psichiatrica o medica.

La forma secondaria si presenta dopo un periodo di funzionamento normale. Il quadro clinico è più complesso, è fatto di ansia, disagio e rifiuto di qualunque forma di relazione amorosa. Le cause del vaginismo secondario sono riconoscibili in conflitti di coppia, insorgenza di una condizione medica, attitudine negativa verso la sessualità e in una storia di abusi sessuali o di traumi fisici o emotivi.

In cosa sono diversi vaginismo e vulvo vestibolite (vulvodinia)?

In anni recenti, disfunzioni come il vaginismo e la vulvo vestibolite sono state accumunate sotto il nome di disturbo del dolore genito pelvico alla penetrazione (GPPD). La decisione è stata presa perchè sintomi come: la difficoltà alla penetrazione, il dolore genito- pelvico, la paura del dolore e l’ipertono del pavimento pelvico possono essere presenti in ambedue le sindromi. D’altra parte, la loro incidenza, gravità e sequenza sono molto diverse e richiedono un diverso approccio clinico; allo stesso modo, è diverso il modo in cui si differenziano i sintomi nel racconto delle pazienti. Le donne con vaginismo parlano di muro insormontabile e di dolore pressorio che insorge solo se si insiste con i tentativi. Le donne con vulvo vestibolite parlano di dolore alla lieve pressione, bruciore e coltellata.  La valutazione del dolore consente la diagnosi differenziale e la scelta del trattamento appropriato