Utilizzo dei contraccettivi: Intervista alla Dott.ssa Ghizzani […]

Qual è la sua opinione in merito all’utilizzo dei contraccettivi?

I contraccettivi sono presidi medici con modalità d’azione diverse e che quindi devono essere scelti attentamente per pazienti che abbiano un diverso assetto ormonale e metabolico, oltre a esigenze contraccettive diverse. Ritengo che i contraccettivi ricoprano un ruolo di primo piano tra i farmaci che vengono usati al giorno d’oggi, per il numero delle prescrizioni di quelli su base ormonale e per tutta la contraccezione che usa cose diverse dai farmaci.

Prima ancora di parlare delle specifiche modalità d’azione di alcuni contraccettivi, vorrei spezzare una lancia a loro favore perchè consentono una fruizione della sessualità sganciata dalla riproduzione, consentendo scelte consapevoli ed evitando il ricorso alle partiche di interruzione volontaria di una gravidanza che, secondo me, non dovrebbero trovare spazio in una società civile che, tra le altre cose, offre scelte contraccettive adatte a qualunque situazione personale e a qualunque eventuale patologia.

Vediamo a grandi linee le tipologie di contraccettivi.

Quelli a base ormonale si presentano in diverse formulazioni ed in diverse vie di somministrazione che consentono al medico di poter adattare le sue prescrizioni alle esigenze di donne diversi. Abbiamo formulazioni combinate a base di estrogeni e progestinici e formulazioni che impiegano il solo progestinico; le vie di somministrazione prevedono l’assunzione orale, l’assorbimento transdermico e transvaginale e i preparati a lento rilascio.

I contraccettivi di barriera esistono per l’uomo (l’arcinoto profilattico il cui uso si perde nella notte dei tempi), e per la donna con il diaframma che associato o no alle creme spermicide offre sicurezza ed indipendenza dall’assunzione di ormoni. Forse è superfluo ricordare come poter ricorrere ad una contraccezione facilmente fruibile sia fondamentale in mille situazioni.

Far l’amore è un piacere fisico ed una gratificazione emotiva che migliorano l’intimità e la complicità della coppia. Questi “effetti secondari” non possono certo essere sottovalutati, specie da chi come me si occupa di disagio relazionale e di disordini sessuali! Per questo penso che una contraccezione intelligente sia una scelta di vita fondamentale che una coppia è chiamata a fare e che contribuisca a dare libertà alla coppia e ad evitare l’orrore dell’aborto.

Può capitare che nella vita si passino momenti in cui la vita sessaule diventa disordinata. Quando finisce una storia è possibile fare incontri casuali prima di ricreare una relazione stabile; quando i conflitti diventano difficili da sopportare e superare può capitare una relazione transitoria; più raramente una vita sessuale instabile capita per scelta, ma per alcune persone questa è la modalità che più risponde a esigenze di indipendenza e di libertà personale.  Credo che tutto quello che avviene tra adulti consenzienti sia legittimo, ma non ci scordiamo che una gravidanza può arrivare anche per un incontro casuale…se l’alternativa è l’aborto, è cruciale non trascurare le precauzioni contraccettive.

Gli adolescenti ed i giovani adulti fanno l’amore piuttosto liberamente, è sempre stato così. Forse l’età del primo rapporto si è un po’abbassata ultimamente, ma non ne sono troppo sicura. Tutta questa libertà non sempre un bene perché alcuni hanno difficoltà a rapportarsi con il complesso delle emozioni che accompagnano l’amore dell’adolescenza. Per altri, invece, la relazione sentimentale aiuta lo sviluppo delle emozioni ancora acerbe, della consapevolezza del sé e della capacità di scelta. Il progetto di fare famiglia è impensabile, come la possibilità di accogliere un figlio a sorpresa è comprensibilmente lontani dalle coppie giovani e giovanissime. Credo che sia compito delle famiglie e dei medici, ma anche della società in senso ampio di far capire quanto sia necessario ricorrere ad una contraccezione consapevole e attenta. Ancora una volta ripeto con tutta la forza di cui sono capace che l’aborto, cioè la soppressione di una vita in fieri, non è scelta moralmente accettabile (ricordando il 5° comandamento: non uccidere), anche se la legge 194 l’ha resa legale.

Perché non tutti gli italiani usano regolarmente il profilattico? Si tratta di un rifiuto psicologico o semplicemente di una cattiva abitudine?

Credo che venga attribuita a Gengis Kahn la frase famosa: fare l’amore con il preservativo è come fare la doccia con gli stivali…

Ci sono persone che si trovano perfettamente a loro agio con il preservativo, altre a cui non piace ed altre ancora che non lo tollerano. Questo vale per gli uomini che lo devono indossare e per le donne che lo percepiscono. Ovviamente in un campo cosi delicato  e personale ciascuno ha diritto di scegliere quello che gli torna meglio. A ciò si deve aggiungere che il preservativo non va bene per persone che siano ansiose o non completamente a proprio agio con il sesso. Usare il preservativo, come tutti sappiamo, obbliga a manovre che interrompono il gioco amoroso dei preliminari, creando grande imbarazzo; non è neppure adatto a chi ha difficoltà a mantenere a lungo l’erezione o la lubrificazione.

Queste difficoltà sono relativamente comuni e interessano persone di età e condizioni diverse: per esempio un giovane diabetico, un uomo con problemi cardiocircolatori o un signore sano ma di una certa età. Tutti condividono la difficoltà erettile. Tra le donne, ragazze con dolore genitale cronico o signore in età di menopausa hanno la stessa difficoltà a mantenere una lubrificazione adeguata al protrarsi della penetrazione.  

In conclusione…

A ben considerare, il preservativo è solo uno dei vari mezzi contraccettivi e quindi molte di queste considerazioni potrebbero essere fatte in merito alla contraccezione in generale o alla filosofia di vita che guida la scelta contraccettiva.