Vulvo vestibolite – La nomenclatura[…]

La vulvo vestibolite, detta anche vestibolite vulvare, è considerata un sottotipo della vulvodinia; in questo caso il dolore è limitato al vestibolo, vale a dire la regione che si estende dalla faccia esterna della linea di Hart. Come per la vulvodinia, “vulvo vestibolite” è un termine che descrive le caratteristiche cliniche di base e l’area coinvolta. 

Le cause

L’eziologia della vulvo vestibolite comprende molte cause note come come la candidosi ricorrente, l’endometriosi, le dermatosi, l’atrofia, le neuropatie perferiche e la mialgia dei muscoli del perineo. Rispetto ai controlli, le pazienti con vestibolite vulvare presentano una frequenza maggiore di candidosi,  di infezioni da HPV, di allergie, una salute scadente e l’umore instabile. Purtroppo non si riesce ancora a chiarire la natura dell’associazione tra le condizioni suddette e la vulvo vestibolite ne’ come la vulvo vestibolite insorga. D’altra parte, le donne con la vestibolite vulvare, pur riferendo costantemente sensazione di bruciore e dolore alla pressione lieve, possono non risultare portatrici di nessuna delle patologie coinvolte. Vale la pena di sottolineare che non solo la descrizione clinica risponde ai criteri di Friedrich: dolore, soffusione e eritema, ma si accorda alla sequenza latina che illustra il processo infiammatorio per come era capito e descritto a quel tempo: tumor, rubor, dolor, calor et functio laesa.  

La qualità di vita

Al di la del fatto che la superficie colpita è minima e che i cambiamenti fisici sono ugualmente modesti, il disagio che questa condizione provoca per la vita intima e per le attività quotidiane è notevole. Le pazienti non possono avere rapporti senza che il dolore si riaccenda; lo stesso succede se vanno in bicicletta, indossano abiti attillati o stanno sedute a lungo, senza parlare della loro suscettibilità alle infezioni vaginali.

La sua frequenza

In letteratura non troviamo dati omogenei riguardo alla prevalenza della vestibolite vulvare nella popolazione generale. Le stime mostrano una discrepanza notevole: vanno dall’1,3 fino al 15% e questo è certamente da attribuirsi ai criteri di selezione scelti  dai vari studi.