Vulvodinia – Vulvovestibolite Approccio farmacologico […]

La VD (VVS) risponde poco ai farmaci e stabilire un regime terapeutico efficace è sempre una sfida. Gli antidepressivi triciclici (TCA) che si usano nella terapia del dolore neuropatico rappresentano i farmaci di prima scelta. Infatti, la VD è considerata una condizione neuropatica e una sindrome di dolore cronico ad eziologia sconosciuta, proprio come la fibromialgia (FM), la cistite interstiziale (IC), e la sindrome del colon irritabile (IBS). Per curare le sindromi di dolore cronico, i triciclici vengono usati  a dosi  inferiori di quanti si richiede per curare la depressione. Purtroppo la loro efficacia è bassa, indipendentemente dal dosaggio, proprio perché queste sindromi sono refrattarie ai farmaci.

Trattamenti associati

Per aggredire il dolore e potenziare l’effetto farmacologico si raccomanda di associare trattamenti multipli che includano  terapia fisica come il biofeedback e la stimolazione elettrica, modifiche dietetiche per escludere lieviti e solanacee, e psicoterapia. Il razionale di questo approccio è che interventi diversi possono agire su aspetti diversi del dolore e assicurare una presa in carico globale del quadro clinico. Farmaci topici associati a farmaci orali, alla terapia fisica  e a misure igieniche, sono considerati efficaci per desensibilizzare la vulva e risolvere l’ipertono del pavimento pelvico.

La medicina sessuale

Tra le possibili modalità di approccio alla condizione di VD-VVS ricordiamo nel dettaglio gli esercizi di desensibilizzazione con i dilatatori vaginali e le tecniche comportamentali che sono proprie della medicina sessuale.

La vestibolectomia

L’intervento chirurgico di vestibolectomia è considerato efficace per eliminare la sintomatologia in circa il 50% dei casi operati, ma non è usato frequentemente.

La funzione sessuale

La sessualità migliora nell’80% di donne trattate. Una scelta possibile è impiegare la  terapia fisica associata ad interventi di sostegno psicologico per migliorare l’autostima  e l’immagine corporea. Un’altra possibilità è data dalla terapia fisica per migliorare il contato fisico non coitale; un’altra ancora è la terapia comportamentale di gruppo fatta con le coppie che lavorano sulla comunicazione del disagio sessuale. Sul piano individuale, la paziente o la singola coppia, se possibile, lavorano per la riabilitazione del pavimento pelvico nella prima fase del trattamento e con gli esercizi di desensibilizzazione con i dilatatori vaginali nella seconda fase.

Ciascuno di questi interventi può essere associato a farmaci locali o per via generale. Da notare che l’associazione tra farmaci e terapie fisiche è sempre più efficace di una metodica impiegata da sola.

La riabilitazione sessuale

L’importanza di una riabilitazione sessuale per potenziare l’efficacia del farmaco dipende, secondo me , dal fatto che il disagio sessuale portato da VD-VVS va oltre il dolore e che è necessario affrontarne gli aspetti emotivi e relazionali se si vuole veramente riacquistare il benessere emotivo.