Attività fisica, ossatura e menopausa
Il fatto che con la menopausa e l’invecchiamento arrivi l’osteoporosi è un dato abbondantemente acquisito in campo medico e dalle pazienti stesse. Lo stesso vale per un altro dato, direttamente correlato a questa condizione, e cioè che l’attività fisica consente di arginare e rallentare il progredire della patologia ossea.
Qual è l’attività fisica più adatta?
Gli esercizi fisici che lavorano sulla resistenza e l’impatto si sono dimostrati particolarmente efficaci per il mantenimento della densità ossea della colonna vertebrale, della forza dei muscoli estensori, della mobilità e del tono muscolare di gambe e schiena. Questi nuovi dati vanno in contrasto con quello che finora si pensava fosse l’indicazione più adatta alle signore in post menopausa, vale a dire la pratica di una ginnastica dolce. Suggerire un’attività che non richiedesse troppo impegno fisico a chi non aveva mai frequentato una palestra sembrava il modo migliore per far muovere le signore avanti negli anni. Studi recenti hanno rivelato che questo non è approccio più giusto.
I dati recenti
Uno studio su oltre 100 donne in post menopausa e con bassa massa ossea ha dimostrato che l’attività fisica di bassa intensità, cioè la ginnastica cosiddetta dolce come i Pilates, migliora la funzione motoria, la forza muscolare e la massa ossea, ma in grado minore dei programmi che lavorano su resistenza e impatto.
Azione sulla massa ossea
Ogni tipo di esercizio fisico ha migliorato tutti gli elementi presi a confronto: la densità della massa ossea a livello delle vertebre lombari, del collo femorale e del bacino (le strutture più sottoposte a fratture), insieme alla forza muscolare di gambe e dorso e alla funzionalità, intesa come mobilità ed equilibro.
Azione sull’osso e sulla funzionalità
La conferma che un programma di esercizi ad alto impatto è più osteogenico e più efficace per migliorare la massa muscolare, la forza e la funzionalità, cioè l’equilibrio durante la stazione eretta, è un dato di estrema importanza perché indica una modalità possibile per ridurre il rischio di cadute.
Perché è importante non cadere?
Le cadute e le conseguenti fratture da trauma, spesso minimo, sono tanto frequenti negli anziani e sono una delle cause di morbilità, di ridotta capacità motoria permanente, di isolamento sociale e di scadimento della qualità di vita. Avere uno strumento per ridurre la loro frequenza e gravità è ovviamente una risorsa preziosa da sfruttare bene perché l’aiuto per evitare le fratture è una cosa che nessun farmaco può dare.
Esercizi per lo scheletro adatti a tutte
I dati della letteratura sono importanti perché consentono di dare consigli informati, ma non possono avere un valore assoluto ne’ possono essere imposti a tutte le pazienti. Anche le signore anziane che non hanno ma fatto ginnastica, che non hanno mai messo piede in una palestra si troveranno, inevitabilmente, a dover migliorare loro postura. Purtroppo però, per lo stile di vita che le ha contraddistinte, non saranno in grado di affrontare un programma di altro impatto e resistenza. Ciò non vuol dire che debbano rinunciare. Per loro, si potrà impiegare un programma di ginnastica dolce che le aiuterà a riguadagnare l’equilibrio e evitare cadute e fratture, anche se è un po’ meno efficace.
Scheletro, resistenza e ginnastica dolce
Ogni tipo di esercizio fisico ha migliorato tutti gli elementi presi a paragone: la densità della massa ossea a livello delle vertebre lombari, del collo femorale e del bacino (le strutture più sottoposte a fratture), la forza muscolare di gambe e dorso e la funzionalità, intesa come mobilità ed equilibro.
Massa ossea e terapia ormonale sostitutiva
Alcune delle donne in studio assumevano farmaci ed altre no. Paragonando i risultati nei due gruppi, si è visto che l’uso dei farmaci portava maggior beneficio per ogni parametro considerato sia nei programmi ad alto impatto che in quelli “dolci”.