Fastidio acuto e permanente durante il sesso

Dolori sessuali, un termine che può spaventare chi ne soffre. Ma cosa significa dolore sessuale? Si tratta di una sensazione di fastidio acuto e permanente, o di dolore vero e proprio, che si manifesta ai genitali durante l’atto sessuale.

I dolori sessuali riguardano sia gli uomini, sia le donne?

Sì, questa patologia interessa i due sessi ma è molto più frequente nella donna, dove molto spesso riconosce una patologia funzionale. Nell’uomo, invece, riconosce quasi sempre una causa anatomica o infettiva-infiammatoria ed è molto più facile da diagnosticare.

Qual’è la differenza con il dolore sessuale nella donna?

In alcuni casi è provocato da patologie talvolta chiaramente riconoscibili e riferibili a problemi ginecologici, urologici e dermatologici comuni. Più spesso la sua causa non è evidente e allora bisogna pensare a patologie funzionali come il vaginismo e la vulvovestibolite (detta anche vulvodinia).

Come si definisce il dolore sessuale nella donna

Il dolore sessuale può essere provocato da condizioni ginecologiche e dermatologiche che si ritrovano frequentemente nella pratica medica. La diagnosi viene fatta facilmente con l’osservazione visiva delle lesioni, il quadro clinico e gli esami di laboratorio. Il dolore sessuale, o dispareunia dal greco, influenza negativamente la relazione sessuale ed è il sintomo più frequente in caso di un’infiammazione o un’infezione dei genitali esterni, soprattutto da cocchi, flora mista o candida. Il dolore sessuale si associa anche condizioni croniche e pervasive la cui causa rimane ad oggi difficile da definire con certezza, come nel caso del vaginismo e la vulvovestibolite (o vulvodinia).

In che modo il vaginismo e la vulvovestibolite si differenziano dalla comune vaginite?

La vaginite su base infettiva ed infiammatoria è un processo acuto caratterizzato da alterazioni della mucosa vulvare e da perdita di muco vaginale patologico, che la rendono ben riconoscibile. Al contrario, vaginismo e vulvovestibolite non hanno segni esterni ma solo un quadro clinico di dolore dall’andamento specifico.
Il vaginismo consiste in una contrattura involontaria dei muscoli della porzione più esterna della vagina che avviene ogni volta che c’è un tentativo di penetrazione, anche effettuato dalla donna stessa come potrebbe essere l’inserimento di un tampone durante il ciclo. Questa contrattura è impossibile da controllare e impedisce il rapporto creando grave disagio nella coppia.
La vulvodinia (o vulvovestibolite) consiste in un dolore vivo al momento in cui l’ostio vaginale è sottoposto ad una minima pressione, come nel caso di un tentativo di penetrazione. Le pazienti descrivono questo dolore come bruciore, coltellata, prurito e sensazione di carne viva. Anche in questo caso, non va trascurato l’impatto negativo sulla vita di coppia.

Vaginismo e vulvodinia sono sovrapponibili?

Le due disfunzioni sono abbastanza simili, tanto che recentemente sono state unificate in una sola definizione che prende il nome di “disordine di dolore genito pelvico e della penetrazione” (genitopelvic pain penetration disorder). Hanno in comune il fatto che non ci sono alterazioni visibili della mucosa dell’ostio vulvare, che la causa non è ancora ben chiara ed infine che creano tante difficoltà ed incomprensioni nella coppia. Il quadro clinico, però, non è completamente sovrapponibile, tanto è vero che per la terapia si usano gli stessi strumenti di medicina sessuale mentre l’approccio farmacologico può essere diverso.