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il sesso dopo i 60 anni

Perché 60?

Per una convenzione basata su osservazioni socio si fa iniziare la vecchiaia a 65 anni.
A 60 non si è ancora “vecchi”, la salute è buona, l’interesse per le attività ludiche è cresciuto si è sempre attivi a lavoro.

Le coppie mature vivono un momento d’oro perché non devono più curare i figli che sono finalmente usciti di casa. Quindi approfittano di libertà e flessibilità in una realtà sociale dove la vita dei sessantenni non corrisponde più al vecchio stereotipo. Anche il sesso non è messo nel dimenticatoio!

La sessualità è presente, ma come?

E’ probabile che i sessantenni, uomini e donne allo stesso modo, possano avere qualche malattia con risvolti negativi sul comportamento sessuale. L’abbiamo detto tante volte e i mezzi di comunicazione affrontano spesso questo argomento. Condizioni frequenti come le alterazioni endocrine della menopausa, il diabete e l’ipertensione, per rimanere nelle patologie di maggior frequenza, sono all’opera e qualche screzio si vede. Però la Medicina aiuta a contenere i danni, soprattutto quando è accompagnata dalla consapevolezza e dalla capacità di comunicare i bisogni intimi. 

Il sesso imperfetto

Il sesso può essere emozionante anche se non è perfetto. Per questo motivo, le coppie armoniche considerano una vita sessuale soddisfacente il valore in più che si somma a quelli di benessere psicofisico e relazione sentimentale stabile. 
Questa evoluzione del modo di ripensare l’invecchiamento è guidata dalle migliori condizioni di vita e dai progressi in campo medico per la prevenzione, la diagnosi precoce e la cura di tante patologie. La generazione dei boomers, gli attuali vecchi-giovani, ne approfitta a piene mani.
Qual è l’influenza di una vita sociale attiva sulla relazione intima?
E’ un po’ sorprendente pensare che due sfere così diverse, una pubblica e una privata, si influenzino tanto, ma è proprio cosi! Succede perché gli stimoli positivi della relazione intima rendono più accoglienti e ben disposti verso le sollecitazioni esterne. E’ un processo mentale che va nei due sensi: da una parte si sta meglio quando si vedono gli amici, si condividono i piccoli fatti di ogni giorno e si seguono i propri interessi; dall’altra parte quando si sta meglio si è più allegri e creativi.

C’entra la biologia?

Certamente si! Certo, nessuno può cambiare l’assetto genetico di una persona ed è innegabile che e la genetica comandi un numero infinito delle nostre funzioni. Ma queste funzioni possono essere contrastate o rinforzate grazie a una diagnosi precoce o ad interventi specifici. Il risultato dell’evoluzione della Medicina è che il corpo, la fisicità sia dell’uomo che della donna, mantiene la salute più a lungo, funziona meglio nella vita e nello sport, sopporta la fatica e rimane attivo. Così uomo e donna hanno una percezione positiva di se stessi, si sentono maturi ma non anziani. E accettano con naturalezza l’erotismo. 

Le coppie, i singoli e i conflitti

Quello che abbiamo detto vale sia per le persone in coppia e per quelle da sole. La Medicina, la Biologia e l’ambiente sociale favoriscono ogni persona con la loro evoluzione. Però è necessario fare considerazioni diverse rispetto a chi è in coppia e chi invece vive da solo. Le persone che si trovano senza una relazione intima stabile avranno qualche difficoltà a vivere le loro emozioni e a seguire l’istinto erotico perché non hanno la condivisione del partner. 
Le stesse considerazioni si possono fare per le coppie che non vivono una relazione armonica. La mortificazione di non poter condividere l’erotismo colpisce anche i partner stabili ma conflittuali che hanno perso l’intimità emotiva.

Che fare con le malattie organiche?

Nonostante le realtà favorevoli di Medicina, Biologia e atteggiamento sociale, qualche screzio nel funzionamento degli organi sessuali di uomini e donne si ritrova nei sessantenni. L’approccio medico è necessario per ottenere una diagnosi precisa e una cura adeguata. Bisogna tenere a mente che spesso il protocollo associato di farmaci e interventi comportamentali e il più efficace anche nel caso di condizioni puramente organiche perché combatte l’ansia anticipatoria e coinvolge il partner, maschio o femmina che sia, nel percorso di riabilitazione.