L’eiaculazione precoce é una disfunzione abbastanza frequente del comportamento sessuale che si ritrova prevalentemente nella popolazione più giovane, riconosce le sue cause nell’inesperienza e nell’ansia da prestazione. Quando il problema non migliora spontaneamente, si può risolvere con un intervento di terapia comportamentale focalizzato sul sintomo sessuale che proponga esercizi strutturati per insegnare al paziente a riconoscere le sensazioni premonitrici e a migliorare la consapevolezza delle sensazioni genitali. Il terapeuta sessuale considera che l’Eiaculazione Precoce su base funzionale derivi da un’interruzione del processo d’apprendimento piuttosto che essere il prodotto di un processo nevrotico intrapsichico o relazionale.
A sostenere l’ipotesi precedentemente descritta vi è il fatto che le tecniche comportamentali sembrano le più indicate per facilitare la ripresa del meccanismo dell’apprendimento, superare l’ostacolo e risolvere il problema; l’alta percentuale di “guarigioni” non si potrebbe spiegare se la terapia comportamentale, invece di affrontare un problema d’apprendimento, dovesse trattare una psicopatologia o un conflitto relazionare come non si potrebbero spiegare i miglioramenti che si ottengono in quei pazienti senza partner che rispondono benissimo ad un approccio comportamentale minimamente modificato, approccio ormai considerato un intervento “classico” (7).
Da quando i principi che dettano l’intervento comportamentale sono stati applicati alla risoluzione del sintomo sessuale, la struttura di base degli esercizi non è cambiata e ancora oggi il modo classico di affrontare l’EP è con le tecniche che sono state messe a punto negli anni 60 da Semans, modificate successivamente dalla coppia Masters e Johnson ed ulteriormente arricchite da Helen S. Kaplan negli anni 80 e 90. I risultati che si ottengono sono soddisfacenti e le recidive rare; perchè avvenga una ricaduta bisogna che nella vita del paziente si presenti un problema nuovo che alteri l’equilibrio raggiunto.