Si parla spesso, troppo spesso!, di violenze subite dalle donne.
Che la violenza sia fisica, o sessuale la differenza non è molta, ma è importante sottolineare che questi episodi possono passare sotto silenzio. Questo avviene davvero troppo spesso perchè sono le donne stesse a coprire l’accaduto, il danno fisico e l’offesa morale alla loro dignità. Tante donne vittime di abusi si piegano a dire qualche bugia e così offrono un alibi all’aggressore.
Perchè succede questo?
Le donne che subiscono violenze sono dolorosamente dipendenti dal loro aggressore. Spesso si tratta di un fidanzato che da amorevole è diventato carnefice, oppure di un familiare, un uomo che detiene il potere in famiglia. Il loro aggressore è dunque una persona a cui non si osa ribellarsi.
Quali sono i segni di accettazione della violenza?
“Accettazione” non è di sicuro la parola adatta, ma descrive bene la situazione in cui la ribellione è impossibile. In linea con questo pensiero, le vittime di una violenza evitano di presentarsi in ospedale se possono. Quando i maltrattamenti subiti sono tali che è impossibile non ricorrere alle cure mediche, allora la vittima tenterà di giustificare le ferite raccontando di un comportamento sbadato di cui solo lei è responsabile. “Sono caduta dalle scale” è una scusa tipica che chi lavora in Pronto Soccorso conosce bene.
Le scuse coprono la realtà?
Di fatto no, è relativamente facile per un medico esperto capire a cosa si trova davanti ma senza l’ammissione aperta della paziente si può fare ben poco.
Cosa spinge una donna a mentire?
Da una parte la paura di ritorsioni peggiori, e questo è facilmente comprensibile. Dall’altra parte, la loro speranza e che le cose cambino. Purtroppo cosi facendo non redimono nessuno, anzi rendono la vita facile al loro aggressore, contribuiscono a mantenere il comportamento patologico e danneggiano se stesse perchè gli episodi di violenza sono destinati a peggiorare.
Cosa spinge le donne a mantenere il legame amoroso?
E difficile capire che cosa spinge le donne a rimanere in una relazione tanto disturbata. Si potrebbe chiamare “una forma sbagliata d’amore” perchè è difficile chiamare amore una cosa che causa tanta sofferenza. Spesso queste donne hanno una storia di vita sofferta, hanno un carattere dipendente, si sentono incapaci e inadeguate, senza stima per se stesse. Per questo non possono immaginare di stare da sole e non ce la fanno a staccarsi da chi rappresenta comunque un sostegno.
Chi sono gli aggressori?
E’ un dato di fatto reale che nella maggior parte dei casi la violenza nasce in famiglia o nell’ambito di una relazione di coppia stabile e l’aggressore è qualcuno legato alla vittima.
Cosa scatena la violenza?
Spesso l’episodio di violenza non nasce da una causa riconoscibile. Del resto quale “colpa” potrebbe mai giustificare la violenza? Lo scoppio di rabbia nasce piuttosto da un assetto psicologico fragile o da un equilibrio relazionale che si gioca sul ruolo di aggressore e aggredito. Questo equilibrio malsano si mantiene fin che può, vale a dire finchè gli episodi di violenza non si fanno piu frequenti o piu gravi, tanto da portare la vittima all’attenzione medica.
Che cosa succede quando la donna aggredita arriva in ospedale?
All’arrivo al Pronto Soccorso scattano in modo automatico misure di protezione della vittima ogni volta che le lesioni richiedando un certo tempo per guarire. L’autorità giudiziaria viene allertata e finalmente la vittima ha la possibilita di spezzare il cerchio della sua sofferenza.
Per contro, se le lesioni non sono gravi e la paziente racconta di un incidente casalingo, non si può fare nulla, neppure se si sospetta la bugia.
Quali rischi corre una donna esposta a violenze?
Nei casi peggiori, le donne che subiscono senza cercare aiuto si espongono a rischi molto gravi. Gli episodi di violenza possono diventare sempre piu gravi, comportare lesioni fisiche importanti e addirittura arrivare fino all’omicidio.
Come si arriva a questo?
Si arriva all’omicidio come finale tragico di una storia disgraziata. Alle persone abituate alla violenza, incapaci di controllare le proprie reazioni e che non hanno avuto il beneficio di un sostegno psico-emotivo, basta poco per perdere il controllo. Succede perche la spirale di violenza continua a salire episodio dopo episodio ed esplode quando interviene un elemento di disturbo che altera l’equilibrio della coppia, come potrebbe essere la minaccia di una separazione o un figlio adulto che finalmente si oppone al padre e prende le difese della mamma.