C’è una relazione tra i contraccettivi e la risposta sessuale?
La risposta non è semplice perché le varie tipologie di contraccettivi hanno un impatto molto diverso sulla donna che ne fa uso.
Quanti tipi di contraccettivi ci sono?
Ci sono tre tipi di contracettivi: la contraccezione ormonale è quella più diffusa che si basa sulla somministrazione di estrogeni e progesterone in dosi sufficienti ad inibire l’ovulazione ma tanto basse da non avere effetti metabolici generali; la contraccezione di barriera utilizza metodi fusici che impediscono il contatto tra spermatozoi e ovulo senza inibire il processo maturativo della fertilità; per ultimo abbiamo i metodi che utilizzano l’astinenza in fase ovulatoria al fine di evitare la gravidanza.
In che modo i contraccettivi ormonali influenzano la sessualità?
Come abbiamo detto, i contraccettivi ormonali sono privi di attività metabolica in pazienti sane e la relazione che hanno con la vita sessuale passa dall’atteggiamento psicologico delle pazienti. E’ interessante vedere che la risposta psicologica si manifesta con due atteggiamenti che sono diametralmente opposti: da una parte abbiamo pazienti che si sentono protette dall’eventualità di una gravidanza indesiderata e per questo vivono a pieno una sessualità gratificante, mentre dall’altra parte ci sono donne che preferirebbero non usare la contraccezione ormonale oppure che vorrebbero una gravidanza, cedono alle richieste del partner ma sono scontente e risentite e perdono il desiderio.
Qual è invece l’effetto della contraccezione di barriera?
Questa è probabilmente la più diffusa tra le coppie giovani o tra quelle che non hanno ancora una relazione stabile. Essenzialmente si basa sull’uso del preservativo (o condom) e più di rado sul diaframma. Naturalmente non c’è alcuna influenza sul metabolismo ma il gradimento del preservativo da parte di una coppia è legato alla sua natura meccanica ed è soprattutto sofferto dagli uomini. Questo perchè qualcuno si può sentire a disagio dovendo interrompere i preliminari per indossare il preservativo. Qualche volta, la semplice scontentezza si trasforma in qualcosa di più profondo arrivando a provocare una difficoltà erettile vera e propria. Succede soprattutto nelle persone di una certa età che già presentano una condizione metabolica come fattore di rischio. Nella maggior parte dei casi si tratta di diabete o ipertensione che sono patologie molto comuni a cui si somma una certa ansia da prestazione generata dalla consapevolezza di trovarsi in difficoltà. Quando le varie condizioni si sommano alla necessità di interrompere la stimolazione erotica per indossare il preservativo, è abbastanza ovvio che compaia una difficoltà erettile.
Il contraccettivo di barriera femminile, cioè il diaframma che viene indossato dalle donne prima di iniziare la penetrazione, è abbastanza poco evidente durante la relazione sessuale anche se qualche uomo si lamenta perché lo percepisce. Non si conoscono effetti negativi sulla risposta sessuale femminile, se non che qualche paziente fa resistenza ad usarli perchè, a torto, non si sente sufficientemente protetta.
Cosa succede invece per chi usa i metodi del ritmo?
Ci sono vari metodi che si basano sulla determinazione del periodo fertile e sull’astinenza mirata. L’osservazione delle variazioni del muco cervicale o della temperatura basale, come pure il calcolo dei giorni fertili sono metodi diversi che ciascuna paziente può calcolare da se’ , se debitamente istruita. Esistono anche piccoli computer che si acquistano in farmacia e che segnalano le variazioni biochimiche legate all’ovulazione.
Quali coppie scelgono un metodo contraccettivo impegnativo come questo?
I metodi che richiedono tanto impegno per monitorizzare la fase ovulatoria e impongono l’astinenza sono scelti da coppie con motivazioni particolari, che vanno da problemi di salute che proibiscono l’uso dei contraccettivi ormonali e ugualmente non consentirebbero di portare avanti una gravidanza oppure da chi ha forti convinzioni religiose. Naturalmente si tratta di coppie che condividono la filosofia di vita e decidono di rinunciare ad una sessualità spontanea e istintiva per motivi più importanti. Queste coppie non vivono l’astinenza come una rinuncia ma, al contrario, come una scelta condivisa che li rende ancora più uniti.