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Una notte di sonno profondo

Con il passare dell’età si dorme per meno ore e con un sonno meno profondo. Dormire beatamente sotto la luce e in mezzo ai rumori diventa … un sogno!

Il ciclo del sonno segue un andamento preciso. Il sonno leggero è seguito dal sonno profondo, poi da una breve fase di sonno REM. Queste tre fasi si ripetono più volte e contribuiscono ad un sonno ristoratore.

Uomini  e donne

Con l’invecchiamento, l’architettura del sonno si altera e le fasi di sonno leggero prendono gradualmente il posto delle altre e fanno diminuire la sua funzione ristoratrice. Qui compaiono le differenze tra gli uomini e le donne.

Gli uomini sono poco predisposti all’insonnia. Quando ne soffrono è a causa  di difficoltà e preoccupazioni a vari livelli: sociali, familiari o professionali; oppure si tratta di patologie dell’umore che non dipendono  dall’età.

Per le donne il periodo peggiore arriva con la menopausa. I cambiamenti ormonali, in specifico la diminuzione degli  estrogeni, rendono instabile la produzione di melatonina  che non basta più per regolare le fasi del sonno.

La menopausa

L’insonnia è portata dalla ridotta produzione di melatonina, come abbiamo detto. Ma la frequenza e la gravità del disturbo dipendono anche da caratteristiche specifiche di ogni paziente. Sappiamo che le asiatiche sono meno soggette a insonnia e caldane. Invece, le donne sovrappeso o francamente obese lamentano un sonno frammentato e poco riposante fin dalla giovane età. A questo contribuisce la percentuale di grasso corporeo che caratterizza la struttura fisica di queste pazienti  Il quadro peggiora nel momento in cui si associano difficoltà emotive, cardiocircolatorie o metaboliche perchè in presenza di depressione o sintomi vasomotori il riposo notturno è più fragile. Infatti, la depressione rende difficile addormentarsi mentre caldane e sudorazione provocano risvegli notturni frequenti.

Come si cura?

Si può agire sull’insonnia in molti modi, soprattutto con lo stile di vita e gli  interventi comportamentali. Solo quando i sintomi non si riducono, si dovrà passare ai farmaci.
 

Lo stile di vita

Tra i comportamenti proposti troviamo l’attività fisica, anche moderata purchè costante, associata ad un’alimentazione che eviti i pasti grassi, l’alcool e il caffè nella seconda parte del giorno. Sembra utile adottare abitudini calme alla fine della giornata, evitando l’eccessiva stanchezza sia fisica che mentale. Ugualmente importante è di avere una stanza fresca, silenziosa e buia, di coricarsi e alzarsi sempre ad un orario costante e di evitare i sonnellini pomeridiani.

 
Che cosa è, che cosa fa e da dove viene la melatonina?

La melatonina è un ormone la cui unica funzione è regolare il ritmo sonno-veglia ed è prodotta dall’ipofisi. La sua maggior concentrazione è rilasciata la sera  per facilitare il sonno e la minore nelle prime ora del mattino per facilitare il risveglio. I cambiamenti ormonali influenzano il metabolismo della melatonina, ma il quadro clinico è mediato dalla predisposizione genetica  individuale. Per questo, alcune signore mantengono livelli regolari di melatonina insieme al ritmo sonno-veglia, mentre altre hanno un ritardo di produzione dell’ormone e soffrono d’insonnia.

I farmaci

Ansiolitici, sedativi e ipnotici sono indicati per un uso saltuario ma non per un trattamento continuo perché perdono efficacia. Quando l’insonnia sembra refrattaria a un intervento generico, è necessario valutare lo stato di salute e la condizione emotiva del paziente per scegliere la cura adeguata.