Quando fare all’amore non dà piacere ma dolore, o quando la sessualità invece di avvicinare allontana, diventa difficile andare incontro al proprio uomo con l’aspettativa di vivere momenti magici, così come è difficile continuare a nutrire il desiderio quando l’esperienze sono tanto sofferte.
Dolore durante i rapporti sessuali
Le pazienti che hanno un dolore urente localizzato all’ingresso della vagina raccontano lo stupore e la rabbia di quando hanno capito che si trattava di vulvo vestibolite. Senza un motivo apparente, i rapporti sessuali erano diventati dolorosi ed ogni tentativo di vivere la sessualità era fonte di una mortificazione infinita.
In cosa consiste il dolore sessuale?
Sembra che i genitali non riconoscano le sensazioni che trasmettono: secchezza, contusione, irritazione e dolenzia che si diffonde ai delicati tessuti genitali finora erano sconosciute!Il dolore viene descritto in tanti modi ma la parola che riassume tutte le sensazioni che le pazienti riferiscono e’ brucione
Qual’è l’impatto del dolore durante i rapporti sessuali?
Il dolore sessuale pone una limitazione importante alla vita di coppia, ma ancora più sconvolgente per il fragile equilibrio amoroso è il fatto di non capire perchè c’è questo dolore. Ormai sappiamo tutti molto bene che quando non si fa volentieri l’amore il nostro corpo ci tradisce creando i presupposti biochimici per una disfunzione (dalla difficoltà erettile in poi); quindi è logico che una coppia che si trova di fronte ad un quadro di dolore senza motivo apparente vada in crisi pensando che la relazione non funzioni più.
Come reagiscono i due partner?
Nella prospettiva del terapeuta sessuale, è molto interessante vedere che i due partner -il portatore del sintomo e quello sano- hanno reazioni uguali. Tutti e due si sentono in colpa: uno perché ha questa reazione assurda e l’altro perché non si vede più come la persona seducente che era prima; tutti e due si sentono inadeguati perché non riescono a dimostrare e a dare all’altro l’amore che vorrebbero; tutti e due si aspettano di essere lasciati perchè ritengono di non essere più desiderabili; e tutti e due pensano di dover chiudere la relazione perché non c’è più amore. E’ facile capire come una sindrome che dà dolore cronico e che impedisce di avere rapporti sessuali, pena un’esacerbazione notevole dei sintomi, provochi effetti disastrosi nella paziente e nella coppia.
Come possono essere aiutate le coppie che soffrono per i rapporti sessuali dolorosi?
Certamente la coppia ha bisogno di una guida esperta che li aiuti a capire la natura del loro problema fisico, ma che soprattutto li aiuti a comunicare il loro disagio e, perché no!, a sfogare la rabbia senza distruggere la relazione.
E’ facile trovare un aiuto adeguato?
Ottenere questo non è facile perché non sono molti i ginecologi che si occupano di sindromi di dolore cronico vulvare, come ci fanno capire le pazienti che riferiscono di aver visto più medici prima di avere una diagnosi adeguata.
Dolore ai rapporti: Cosa si sa della Vulvodinia?
Secondo quanto riportato in letteratura, la vulvodinia (o sindrome vulvo vestibulare – VVS o ancora più comunemente “vulvovestibolite“) è definita come una patologia rara di dolore cronico del basso tratto genitale femminile. Il termine descrive un dolore di intensità stabile o ricorrente ad etiologia ignota. Uno dei più vecchi articoli sull’argomento, ci dice come Harvey Blank abbia coniato il termine “Vulvodinia” nel 1977, quando per lo studioso fu chiaro che il dolore genitale cronico non era dovuto ne’ ad infezioni ricorrenti ne’ ad una stato emotivo alterato delle pazienti.
Dove è localizzato il dolore?
Nella vulvodinia (o vulvo vestibulite) il dolore è localizzato precisamente al vestibolo, cioe’ all’ingresso della vagina.
La vulvo vestibolite si accompagna ad altre patologie?
La sindrome appare associata a malattie più o meno comuni come: candidosi ricorrenti, endometriosi, malattie dermatologiche, atrofia, neuropatie perineali e sindromi mialgiche; altre pazienti sono portatrici di diatesi allergiche o di infezioni subcliniche o pregresse da HPV ed HSV.
E’ sempre così?
No, anzi nella maggior parte dei casi le pazienti colpite da vulvo vestibolite, per quanto molto sofferenti, non hanno altre patologie associate.
Quali sono i sintomi e quali segni fisici si notano i presenza di rapporti sessuali dolorosi?
I sintomi clinici sono costituiti principalmente da dolore e bruciore, sono sempre gravi e provocano una limitazione delle attività quotidiane ed una scadimento della qualità di vita. Il disagio può essere presente senza alcun segno di alterazione patologica della mucosa genitale; oppure può essere associato ai segni fisici dell’infiammazione cronica: edema, iperemia e trasudato che soddisfano i criteri stabiliti per la diagnosi da Friedrich nel 1987.
Ci sono segni di infiammazione?
Il poco che si può apprezzare ad occhio nudo fa pensare da una reazione flogistica tipica ma spesso l’aspetto non è consistente con la gravità dei sintomi.
Dolore ai rapporti: i segni fisici sono consistenti con i sintomi di dolore sessuale?
Assolutamente no! E’ incredibile vedere quanto siano gravi i disagi che la malattia porta nella vita di tutti i giorni e nella relazione intima per quanto l’area interessata sia minima ed i cambiamenti fisici modesti. Ed è ugualmente straordinario osservare quale sofferenza possa provocare una malattia a cui ad oggi non si riconosce alcuna base anatomica chiara.
Le limitazioni riguardano solo la sfera sessuale?
Alcune pazienti soffrono per il dolore durante i rapporti sessuali. Per altre, oltre ai rapporti sessuali dolorosi, i sintomi arrivano se vanno in bicicletta, portano indumenti attillati o rimangono sedute a lungo, per non parlare della loro suscettibilita’ alle infezioni.
Qual’è la reazione emotiva delle pazienti?
Lo scadimento della qualità di vita e la limitazione alle attività quotidiane sono a dir poco mortificanti. Le pazienti sono preoccupate, arrabbiate e deluse anche per la difficoltà di trovare un aiuto concreto. Questo ha un effetto ulteriormente negativo sulla probabilità che una paziente possa trovare un suo personale accettabile equilibrio nelle fasi di esacerbazione.
E’ facile ottenere un aiuto efficace?
Secondo studi multicentrici fatti negli anni passati, sembra che ci vogliano in media 8 anni perché la vulvo vestibolite sia diagnosticata e trattata in modo adeguato. Nella loro ricerca le pazienti raccontavano di passare da un medico all’altro e il pellegrinare deludente tra vari medici aggravava il disagio nella coppia. Ora sembra che la sindrome vulvo vestibolare sia piu’ conosciuta e il suo trattamento piu’ facile da ottenere.
Qual’è la frequenza della vulvo vestibolite?
Forse per la difficoltà di avere coorti di pazienti ben selezionate, la letteratura riporta dati piuttosto discordanti sulla sua incidenza: la stima varia dal 15% fino a meno dell’1%, con una prevalenza nella popolazione più giovane.
Chi sono i medici più adatti a trattare questa malattia?
La sindrome vulvo vestibolare è di certo interessante per medici come il ginecologo o il terapeuta sessuale che sono coloro ai quali viene più spesso chiesto aiuto; o per gli scienziati che studiano i meccanismi del dolore e che si trovano ad indagare fenomeni di cui e’ difficile stabilire la causa. La terapia più appropriata è quella che associa interventi diversi per colpire i vari aspetti di questa condizione complessa