La caldane , o vampe di calore, sono un fenomeno vasomotorio che dipende dalla diminuzione degli estrogeni in circolo ed è quindi direttamente associato alla menopausa. Almeno l’80% delle donne in menopausa ha le caldane; per alcune costituiscono un disagio passeggero destinato a risolversi spontaneamente (le caldane spariscono solitamente entro 5-10 anni), mentre per altre le cose vanno diversamente. In una percentuale di pazienti, le caldane rappresentano una alterazione importante del sistema cardio circolatorio e provocano una diminuzione della qualità di vita. Gli effetti disturbanti sono una conseguenza l’insonnia che accompagna le caldane notturne. Infatti, la perdita di ore di sonno e la bassa qualità del riposo che vanno avanti per lunghi periodi provocano stanchezza, irritabilità, difficoltà di concentrazione e in generale perdita di efficacia nelle attività giornaliere.
L’atteggiamento emotivo della paziente verso se stessa cambia come conseguenza del disagio fisico e relazionale; la donna tende a giudicarsi in modo meno favorevole e ad essere critica verso le proprie “mancanze” , cosa che contribuisce ad abbassare il tono dell’umore e aggiunge il disagio personale al disagio fisico.
Per i motivi appena detti, non è raro ritrovare una tendenza all’ansia e alla depressione negli anni della post menopausa. Un ulteriore fattore di disturbo è costituito dalle caldane che arrivano durante le ore di lavoro e rendono evidente questa condizione delicata a chiunque sia presente. L’imbarazzo di subire l’arrivo di una vampata durante il lavoro o durante le attività sociali è un ulteriore peso che grava sull’equilibrio emotiva della donna.
Un ulteriore deterrente per le attività sociali è l’incontinenza urinaria, frequente in menopausa. E’ facilmente intuibile come una perdita d’urina improvvisa sia difficile da nascondere per via delle macchie sui vestiti e l’odore intenso e quindi estremamente imbarazzate per una donna.
Insieme, questi due elementi, caldane e incontinenza, contribuiscono a ridurre le attività sociali e aggravano la tendenza all’isolamento delle donne anziane.
Con una relazione circolare sfavorevole, il disagio che ne deriva influenza le funzioni cognitive, favorisce la tendenza alla depressione e costituisce una barriera agli scambi sociali.
Incontinenza e sesso
La perdita involontaria di urina è una spina irritativa per le relazioni sociali ma la sua influenza negativa è un deterrente anche per la relazione intima della coppia. Infatti, la vergogna di perdere l’urina durante il rapporto sessuale fa sentire una donna come inadeguata e non desiderabile, diminuisce il desiderio e la motivazione erotica e di fatto contribuisce a bloccare l’attività sessuale.
Che fare?
Le caldane non rappresentano un pericolo per la salute in senso stretto; inoltre, nonostante colpiscano la stragrande maggioranza delle donne, per molte di loro causano sintomi lievi e che tendono a risolversi spontaneamente. Per la percentuale di donne colpite in modo grave, il loro danno non è a livello puramente metabolico ma nel peggioramento della qualità di vita con insonnia, danni emotivi e cognitivi e limitazioni sociale, per non parlare di quelle che riguardano la coppia.
Con qualche distinzione non fondamentale, lo stesso si può dire per l’incontinenza.
Perchè curare
Per mantenere adeguati livelli di benessere psico-fisico, è buona pratica che a queste pazienti venga consigliata una cura a base di ormoni che ristabiliscano adeguati livelli circolanti.
La terapia ormonale sostitutiva
La terapia ormonale sostitutiva (TOS) è l’unico intervento efficace nei casi più gravi e può essere portata avanti per molti anni. I farmaci attualmente in uso sono efficaci e molto meno pesanti di quelli che erano disponibili una ventina di anni fa. Questa maggior maneggevolezza consente che la TOS possa essere assunta per diversi anni, cioè tutto il tempo necessario per risolvere i sintomi in discussione.