La risposta emotiva nei confronti del tumore al seno inizia nel momento in cui la paziente riceve la diagnosi. Incredulità e disperazione sono le prime reazioni emotive a cui si aggiunge la tristezza di dover dare la notizia ai propri cari e di vedere il loro dolore. Quanto inizia il percorso terapeutico e ci si affida al personale sanitario ritorna un po’ di serenità per la consapevolezza che finalmente si può agire sulla malattia e da questo momento inizierà la ripresa.
Come si reagisce alla diagnosi di carcinoma della mammella?
Quando una persona riceve una diagnosi di neoplasia, comincia a mettere in discussione il suo ruolo, i suoi valori e i suoi progetti di vita. Nel caso di un tumore al seno, la consapevolezza della malattia è resa ancor più dolorosa dall’aspettativa di trasformazioni fisiche causate dai trattamenti oncologici che alterano l’immagine corporea e la funzione sessuale e, di conseguenza, l’equilibrio della coppia.
Come si può descrivere l’effetto del cancro al seno sulla sessualità?
Si può vedere come un cambiamento del paziente che non si vede più come un partner adeguato e desiderabile a causa di un danno estetico per i trattamenti antitumorali (cicatrici chirurgiche e alopecia), ma anche come una alterazione organica degli organi genitali, sempre provocata dai trattamenti oncologici.
La diagnosi precoce
Il carcinoma mammario è la prima causa di morte per tumore nelle donne, ma il tasso di mortalità è in continua diminuzione grazie alla maggiore diffusione dei programmi di diagnosi precoce e ai progressi terapeutici grazie ai quali si è ottenuta una sopravvivenza media a 5 anni pari all’87%.
Che cosa implica una sopravvivenza così alta nei casi di tumore alla mammella?
Data la relativa giovane età di queste pazienti e le concrete possibilità di superare la malattia, è necessario conoscere gli effetti secondari delle terapie oncologiche e del tumore al seno sulla sessualita’ per aiutarle a salvaguardare la loro vita intima.
Il tumore al seno e la sessualita’ delle donne sopravvissute
Il primo cambiamento che le donne riferiscono è una diminuzione dell’interesse, del desiderio, del piacere e dell’orgasmo, associata all’immagine negativa del proprio corpo e al senso di aver perso la femminilità. All’interno della coppia, spesso è necessario modificare i ruoli e costruire un nuovo equilibrio che incorpori l’esperienza della malattia.
Non è facile che le pazienti parlino delle difficoltà sessuali, anzi spesso si tirano indietro quando il medico solleva il problema. E’ importante, invece, che i problemi vengano affrontati per tempo, quando si può intervenire per risolverli; il tumore è una malattia cronica le cui cure vanno avanti per anni e aspettare la completa guarigione per migliorare la vita sessuale, rende i problemi sempre più difficili da superare.
Gli effetti collaterali delle terapie tumorali nel carcinoma mammario
Che i trattamenti per il cancro al seno possano causare importanti problemi sessuali è un dato noto da tempo. Parliamo di una repentina privazione di estrogeni che ha un effetto dannoso sui genitali e sul pavimento pelvico che dipendono dagli estrogeni per il loro trofismo e quando ne vengono privati rispondono con cambiamenti nelle capacità funzionali e nella struttura cellulare.
Un pavimento pelvico indebolito causa spesso incontinenza e perdite urinarie, mentre le pareti vaginali atrofiche perdono elasticità e la capacità di lubrificarsi a sufficienza durante i rapporti sessuali. A ciò segue il dolore ai rapporti e l’impossibilità della penetrazione sessuale che interferiscono con l’intimità della coppia.
È possibile trattare gli effetti collaterali delle terapie oncologiche sulla sessualita’?
E’ possibile fornire un aiuto per la secchezza vaginale persistente prescrivendo un modulatore selettivo dei recettori degli estrogeni, un trattamento di ultima generazione che ha un effetto neutro o inibitorio sulla carcinogenesi a livello mammario.
Come si può migliorare la vita sessuale dopo un tumore al seno?
Le disfunzioni sessuali che arrivano come una conseguenza del carcinoma mammario e dei trattamenti antitumorali sono gravi e permanenti. Provocano la dissoluzione del legame di coppia e disturbi psicologici solo in una piccola percentuale di pazienti, ma sono causa di disagio emotivo e difficoltà relazionali in tutte le coppie. Le difficoltà organiche come l’atrofia, la secchezza e il restringimento vaginale sono più facilmente prevenuti che curati, quindi è consigliabile intervenire con interventi di prevenzione il prima possibile
Al momento non si dispone di farmaci efficaci e per contrastare i sintomi della menopausa precoce, ma è possibile una riabilitazione sessuale con tecniche di terapia sessuale comportamentale che lavorano sui problemi organici e aiutano le coppie a ripristinare la comunicazione e l’intimità.
L’alterazione dell’immagina corporea nelle donne sopravvissute al tumore alla mammella
Questo è uno dei problemi più sentiti dalle pazienti. L’intervento chirurgico deve garantire il massimo risultato per la salute, il che vuol dire che l’asportazione del tessuto vicino alla lesione può essere estesa con un risultato mutilante; in questi casi, anche quando si riesce a mantenere il complesso capezzolo-areola che dà un risultato estetico abbastanza naturale, le donne sono molto colpite e perdono il desiderio.
Come rispondono le donne alla ricostruzione?
Una ricostruzione ben fatta si traduce in soddisfazione psicologica, nel non sentirsi più mutilate, in un apprezzamento dell’aspetto del seno nudo, della sua dimensione e della sua morbidezza al tatto. Un risultato estetico favorevole migliora l’assetto psicologico della paziente.