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L'assassino silenzioso

Chi è? Senza dubbio l’osteoporosi, più potente e più letale di Diabolik!

Sappiamo tutti che l’osteoporosi è quel processo di rimodellamento delle ossa a cui uomini e donne vanno incontro nell’invecchiamento. La perdita di calcio è minore negli uomini grazie al testosterone, alla maggior massa muscolare e alla loro maggior propensione a rimanere fisicamente attivi. Per questo, le donne devono fare più attenzione.

I guai dell’osteoporosi

L’osteoporosi non è una malattia da poco: l’osso diventa fragile e si può rompere anche per traumi minimi. I distretti colpiti più di frequente sono il femore, la colonna vertebrale e i polsi.  Una lesione allo scheletro, che è la sola struttura portante che abbiamo, che aiuta a stare in piedi e a camminar, rende difficile le attività più semplici e limita la libertà di andare e venire del paziente. D’altro canto, quando capita una frattura dei polsi, si perde la capacità di fare i movimenti fini come usare piccoli oggetti, vestirsi e cosi via… 

Ma perché si parla addirittura di assassino silenzioso?

Questa è una definizione scherzosa che però serve per sottolineare che gli effetti collaterali dell’osteoporosi con l’indebolimento del complesso osso-articolazione-muscolo possono costringere il paziente ad una mobilità ridottissima destinata ad aggravarsi sempre più, compromettendo le funzioni renale e circolatoria con grave danno per la salute. In pazienti particolarmente fragili, il processo diventa ingravescente e irreversibile.

Per capire la natura intrinseca dell’osteoporosi, si deve sottolineare l’aggettivo silenzioso. La malattia evolve molto lentamente e entro certi limiti rappresenta un cambiamento metabolico fisiologico. La perdita di calcio e la rarefazione della struttura ossea non provocano un rallentamento progressivo della capacità di camminare ne’ danno segno di se’ fin quando la malattia è conclamata. Solo deformazioni come l’incurvamento della colonna vertebrale e le fratture per traumi minimi permettono di riconoscere la malattia. 

Cosa si può fare?

Molto, moltissimo si può fare per evitare l’osteoporosi che finchè rimane nei limiti rappresenta una normale fase dell’invecchiamento, ma per prevenire gli eventi più gravi. In poche parole, si può rallentare la perdita di calcio. Spesso bastano uno stile di vita modestamente attivo e un’alimentazione che supplisca le giuste dosi di calcio.  Nelle persone più avanti negli anni, a questo regime alimentare è consigliabile aggiungere supplementi e farmaci specifici.

Osteoporosi, sesso e Medicina Sessuale.

Che rapporto c’è? Tutto nasce dalle lesiono allo scheletro e alle articolazioni che danno difficoltà a muoversi e a mantenere certe posizioni. Una paziente con osteoporosi grave ha spesso difficoltà ad assumere una posizione per fare l’amore. La Medicina Sessuale ha tante frecce al suo arco, tanti esercizi comportamentali che si possono modificare e adattare alle esigenze e alle difficoltà di molti. Così gradualmente le coppie astinenti possono essere aiutate a riprendere la loro vita sessuale.