Controllare la capacità riproduttiva è stato un interesse, un desiderio ed un problema per uomini e donne di ogni epoca. I motivi sono facilmente intuibili: dalla necessità di evitare gravidanze indesiderate a quella di produrre eredi, fino al desiderio di poter godere di una sessualità spontanea e senza preoccupazioni. Ogni civiltà, a cominciare dalle più antiche, si è preoccupata di rispondere a questa necessità e tutte hanno lasciato osservazioni interessanti, ovviamente con i limiti derivanti dalle tecniche disponibili. Le testimonianze dell’antichità si rifanno al papiro di Petrie scritto circa 4000 anni fa, agli scritti di Sorano di Efeso in epoca appena più recente, due secoli dopo, ed il Kamasutra, complicato manuale dell’amore del IV secolo B.C.
Anche oggi le società cosiddette tradizionali, soprattutto in Africa e in Oceania, che conservano modelli di comportamento tramandati immutati nel tempo danno attenzione al problema riproduttivo-contraccettivo per regolamentare la vita del singolo e della collettività.
Il ruolo della donna per il controllo della fertilità attraverso i secoli
Nelle società antiche e tradizionali l’uomo considera la fertilità come mezzo per valorizzare il lignaggio, ma la donna è interessata alla contraccezione per la sua libertà personale. Spesso infatti le pratiche contraccettive sono tramandate dalle donne, anche all’insaputa degli uomini. Nelle società che hanno un atteggiamento particolarmente rigido, la donna che è accusata di aver praticato la contraccezione più essere punita per aver danneggiato il lignaggio.
Nell’antichità a Roma e Atene si tentava di controllare la fertilità ricorrendo alle erbe officinali, ma anche attraverso condanne sociali o religiose del comportamento sessuale che miravano a scoraggiare gli accoppiamenti al di fuori del matrimonio. Al tempo, il ricorso all’infanticidio era una pratica diffusa ed accettata in quanto, secondo la legge greca, romana ed ebraica il crimine non era l’uccisione del feto o del neonato, ma il privare il padre del suo diritto ad un erede.
Nel Medio Evo si fa strada la filosofia giudaico-cristiana che condanna il piacere e considera l’attività sessuale finalizzata, per legge naturale, alla procreazione. Infatti è in questo periodo che nasce l’opposizione della Chiesa Cattolica Romana contro l’attività sessuale fatta per piacere e contro la contraccezione in quanto la sessualità è accettata solo per fini riproduttivi.
L’aspetto positivo di questa posizione è che la donna incinta ed il feto acquisiscono una dignità che prima non avevano. In Inghilterra, al tempo di Edoardo I (1271-1307) si promulga una legge che condanna chi ferisce una donna incinta e dichiara colpevole di omicidio chi, aggredendola, provochi l’aborto del feto. Alla fine del Medio Evo la posizione della Chiesa era rappresentata da Tommaso D’Aquino che considera il legame sessuale indirizzato alla procreazione per legge naturale per cui ogni comportamento innaturale era condannato per definizione. Nonostante un atteggiamento così rigido della Chiesa, fin dal XIII secolo fioriscono conoscenze “mediche” per la contraccezione che contengono nozioni specifiche sull’uso topico di preparati a base di erbe e cere. Con il sapere di oggi, effettivamente questi rimedi sembrano efficaci per abbassare il pH vaginale rendendo l’ambiente meno favorevole alla sopravvivenza degli spermatozoi.
Nel Rinascimento aumenta l’interesse per il mondo delle piante con la creazione dei giardini di erbe officinali nelle maggiori città. Si ricercano e si studiano le piante con supposte proprietà medicinali studiando i testi antichi e creando il legame tra la botanica e la moderna scienza farmacologica. Nelle grandi città, come Pisa, Firenze e Venezia, gli studi universitari si affrancano dal controllo papale che avrebbe potuto influenzare la ricerca ed il metodo d’insegnamento. La filosofia che promoveva lo studiare si basava su due fattori, l’umanesimo ed il razionale, e poneva l’enfasi sulla conoscenza, per cui avere o no il permesso di usarla non era più un deterrente per le menti libere.
Nell’Ottocento il pensiero muta e inizia la ricerca scientifica per il controllo delle nascite con l’acquisizione di nuovi strumenti di contraccezione come il moderno diaframma, le creme spermicide ed il preservativo di latex. Contemporaneamente, grazie all’influenza della Chiesa, della morale e dei fattori economici, si fanno leggi per proteggere il feto.
Appare chiaro che la scelta di quando avere o non avere figli è sempre stata preso a cuore, anche se è stata condizionata da considerazioni morali sul diritto della famiglia e del feto, che variavano in società ed in epoche diverse. Ciò prova che il desiderio di tenere separati il piacere erotico e la procreazione fa parte della storia dell’uomo ed è rimasto immutato nel tempo.
La contraccezione in epoca moderna
In epoca moderna cambia l’atteggiamento nei confronti della fertilità. Dal 1965 al 1970 la popolazione mondiale comincia a presentare una discesa costante del numero di figli, passando da numeri tipici delle società tradizionali a quelli che oggi conosciamo.
La pianificazione familiare viene fatta in relazione al maggior costo e al grande impegno che educare un bambino rappresenta per la famiglia. In quegli anni, organizzazioni pubbliche e private hanno diffuso e facilitato l’accesso ai vari metodi contraccettivi fornendo informazioni ed adoperandosi perché i farmaci fossero di costo accessibile. All’interno di servizi per l’assistenza materno-infantile sono nati vari programmi per la pianificazione familiare per aiutare le donne a distanziare o limitare il numero dei figli. La contraccezione è usata per diradare nel tempo il numero dei figli ma anche per evitarli; in questo processo le forze trainanti sono l’educazione scolastica di grado elevato che è divenuta accessibile alle donne e il maggior numero di donne che entrano nel mondo del lavoro.
I cambiamenti sociali e la sofisticazione del pensiero rendono del tutto accettabile che il sesso e la procreazione siano legittimamente indipendenti l’uno dall’altra; inoltre si valorizza la fruizione libera del piacere erotico che è fondamentale per la costituzione ed il rafforzamento del legame di coppia. Gli studiosi della sessualità umana lavorano per arrivare a comprendere quale sia il primum movens del piacere, che appare essere dipendente dalla gratificazione relazionale e dalle determinanti psico-biologiche di cui subisce l’influenza. Le osservazioni scientifiche rendono lecito pensare che il desiderio erotico, che innesca il comportamento sessuale, sia in relazione con le scelte contraccettive, cioè che il tipo di contraccezione influenzi il desiderio sessuale della coppia.
Le variabili socio-biologiche della fertilità
Ingrediente fondamentale della sessualità è la “motivazione” cioè la cosciente ed attiva ricerca di stimoli sessuali e l’attivo predisporsi a rispondervi. I tre aspetti che danno vita alla motivazione sono il desiderio, l’eccitabilità e la presenza di fantasie erotiche. Il concetto deriva dalle osservazioni di molti scienziati che hanno studiato la possibile correlazione tra le determinanti biologiche (gli estrogeni e il testosterone che fluttuano con le fasi del ciclo mestruale e con la menopausa) e le determinanti sociali e relazionali che insieme influenzano in positivo o negativo il desiderio erotico. L’insieme dei fattori endocrini, sociali e relazionali ha il potere di influenzare i tempi e le modalità d’insorgenza del desiderio e agisce per la promozione del comportamento sessuale. L’età, l’atteggiamento individuale più o meno rigido, la formazione religiosa e la durata della relazione sessuale regolano vari aspetti della sessualità e ne scandiscono la frequenza. La presenza di un partner sessuale disponibile, il vivere insieme, la presenza di bambini piccoli, e gli orari di lavoro sono potentissimi mezzi di controllo della disponibilità sessuale di una coppia, del tutto indipendenti dal clima ormonale.
Il ruolo della contraccezione
La sessualità femminile è condizionata dall’accettazione o dal rifiuto della contraccezione perché quando è imposta o proibita concorre a uccidere il desiderio in maniera contraria ma speculare; in entrambi i casi, infatti, riflette una difficoltà nella relazione di coppia.
Il conflitto può nascere dalla riluttanza dell’uomo di condividere la responsabilità della scelta contraccettiva. Se la donna si sente lasciata sola e unica responsabile di questa scelta può sviluppare ambivalenza e ostilità che alla lunga si riflettono sulla buona intesa sessuale.
Ogni metodo contraccettivo ha lati negativi che lo rendono sgradito per questo o quell’individuo.
I metodi di barriera possono essere sentiti come un ostacolo alla spontaneità dell’atto. La spirale, o I.U.D., genera il rifiuto di avere un mezzo meccanico estraneo al proprio corpo. La pillola trova opposizione perché rappresenta la medicalizzazione della sessualità. All’opposto, per altri ciascun metodo rappresenta l’ottima scelta contraccettiva. In generale, accettare la contraccezione segnala maggior interesse per la sessualità e un atteggiamento più aperto.
La contraccezione ormonale e il desiderio
Ci si è chiesti da sempre se gli estrogeni ed i progestinici usati per la contraccezione possano influenzare il desiderio. Questo dubbio nasce dal fatto che la pillola estroprogestinica blocca la produzione naturale degli steroidi gonadici. L’idea che il testosterone (prodotto in piccola parte dall’ovaio) in particolare sia il promotore della sessualità femminile è molto radicata nell’aneddotica medica, ma è un’idea che ancora deve essere provata. Negli anni 80-90 studi complessi sulle determinanti endocrine del desiderio sessuale femminile non hanno provato una correlazione diretta ed univoca tra le espressioni del desiderio ed i livelli di testosterone plasmatico. Allo stesso modo, lo studio della fluttuazione del desiderio femminile nelle varie fasi del ciclo mestruale non ha raggiunto risultati conclusivi e replicabili.
Ammettendo una correlazione diretta tra concentrazione steroidea e desiderio sessuale, questo fenomeno puramente biologico non sarebbe comunque facile da osservabile perché il comportamento di una coppia risponde ad altri condizionamenti molto più potenti di tipo emotivo o sociale come, banalmente, gli orari di lavoro e le necessità della famiglia e fa ai che questo tipo di ricerca sia destinato a fallire.
Un risultato costante delle indagini scientifiche in questo ambito dimostra che le donne che assumono la pillola contraccettiva sono più soddisfatte della loro relazione erotico-sentimentale, hanno maggior frequenza di rapporti e maggior capacità di rispondere agli stimoli psicosessuali. Nonostante abbiano un tasso di testosterone significativamente più basso, la loro vita sessuale è più ricca.
L’ipotesi offerta da molti studiosi, e che a mio parere merita di essere sostenuta, è che non sia la pillola che rende queste donne più interessate al sesso, ma che sia il maggior interesse verso la sessualità ad averle spinte a scegliere la contraccezione più efficace e meno intrusiva. Poichè appaiono più soddisfatte delle loro relazioni amorose di chi non sceglie la contraccezione orale, il loro interesse innato rappresenta il motivo di una scelta condivisa, ragionata e funzionale ad una migliore sessualità.
Gli altri metodi contraccettivi
Quali sono le reazioni ai contraccettivi di barriera e a quelli che si basano sull’astinenza programmata?
Per i primi, cioè il profilattico, il diaframma, il dispositivo intrauterino e le creme spermicide, la possibilità di scegliere senza condizionamenti garantisce la buona accettazione del metodo e migliora l’armonia della relazione. Le campagne di prevenzione contro l’AIDS e contro le Malattie a Trasmissione Sessuale degli ultimi anni hanno favorito la scelta del preservativo da parte dei giovani di ambo i sessi. Come sovramercato, queste informazioni sono servite per stimolare l’attenzione a tutti i problemi connessi con l’attività sessuale e alla prevenzione delle gravidanze indesiderate. Siccome l’informazione è diretta a maschi e femmine, il processo maturativo facilita lo scambio di opinioni tra i giovani a tutto vantaggio di una migliore intesa. La completa accettazione del metodo contraccettivo e la collaborazione nello scegliere garantisce il suo uso ottimale, la maggior efficacia ed una maggiore tolleranza degli effetti collaterali negativi.
I metodi che comportano l’astensione dal rapporto nei periodi fertili e non consentono la spontanea manifestazione dell’erotismo, sono scelti da coppie che hanno convinzioni particolarmente forti che scandiscono il ritmo e la qualità della loro vita sessuale. Nonostante l’apparente mortificazione della spontaneità, aver scelto la continenza periodica e la condivisione dei valori che la raccomandano rafforza il legame della coppia e lo scambio erotico si mantiene ben alto.