Nel presentare i suoi sintomi al medico, la paziente usa spesso l’espressione dolore “al basso ventre” per indicare la zona addominale e pelvica. Di fronte a questa espressione generica “al basso ventre” è necessario fare una diagnosi differenziale delle varie e possibili cause perché i distretti coinvolti e le cause del dolore possono essere molti.
Le condizioni d’interesse pelvico comprendono appendicopatie, pancreatiti, idronefrosi, calcoli renali o pancreatici e problemi intestinale. Quelle specificamente ginecologiche riguardano la patologia annessiale che di solito ha andamento cronico e viene accompagnata da disturbo del ciclo; non è sempre così, però. L’insorgenza subdola, che si trasforma in emergenza, riguarda il corpo luteo emorragico, le infezioni tubariche, la torsione e sicuramente la gravidanza extrauterina. Rimanendo in campo pelvico, una percentuale importante di condizioni patologiche riguarda la vescica urinaria, il cui quadro clinico è più facilmente riconoscibile.
Nel corso di una consulenza ginecologica per dolore “al basso ventre” è indispensabile raccogliere tutte le informazioni possibili sulla sua insorgenza e le sue caratteristiche. E’ anche fondamentale che si faccia la visita bimanuale perché solo in questo modo se ne può rilevare l’esatta localizzazione e distinguere tra quello localizzato ad un viscere o diffuso a tutta l’area e, finalmente, fare una diagnosi precisa.
Sindromi di dolore cronico localizzato ad eziologia sconosciuta
Le sindromi di dolore cronico localizzato ad eziologia sconosciuta localizzate nelle pelvi includono la sindrome del colon irritabile (IBS), la cistite interstiziale (IC) e la vulvovestibolite (VVS), detta anche vulvodinia (VD). Proprio perché hanno eziologia sconosciuta, sono condizioni non sempre facili da riconoscere e impegnative da curare. Richiedono urologi, internisti, ginecologi e medici di medicina sessuale con una preparazione specifica.
La storia della malattia e le caratteristiche del dolore indicano la diagnosi per le Sindromi di dolore cronico localizzato ad eziologia sconosciuta. Nell’approccio clinico alla paziente, però, bisogna tenere conto che ciascuna di queste condizioni localizzate ad un organo, come già detto: sindrome del colon irritabile, cistite interstiziale e vulvovestibolite (o vulvodinia), possono associarsi alla Fibromialgia, che è ugualmente una sindrome di dolore cronico ma diffuso a tutti gli organi, in particolare al sistema muscolo-scheletrico. In questi casi è necessario riconoscere l’associazione e curare le due sindromi in maniera distinta per non rischiare un fallimento terapeutico.