Alcune infezioni trasmesse con il sesso, come la Sifilide, la Gonorrea, l’Herpes e l’HPV provocano danni importanti all’organismo colpito. Queste patologie, da sempre presenti nella storia dell’uomo, hanno avuto un periodo di remissione a metà del secolo scorso grazie alle terapie antibiotiche che non erano disponibili precedentemente.
L’AIDS fa parte delle malattie a trasmissione sessuale?
Anche l’AIDS fa parte delle infezioni trasmesse con il sesso ma merita un discorso a parte sia per la natura del virus che per le modalità di trasmissione.
Qual’è la via d’ingresso delle infezioni a trasmissione sessuale?
La via d’ingresso è per tutte il contatto degli organi sessuali tra una persona ammalata, che trasmette l’infezione, ed una persona sana. La porta d’ingresso è costituita dalla mucosa vaginale, anale e orale oppure attraverso il sangue. Molte di queste infezioni sono trasmesse anche attraverso la placenta da madre a feto oppure quando il feto attraversa la vagina per venire al mondo.
Cosa caratterizza l’infezione sessuale della Sifilide?
La Sifilide, detta anche Lue, è data da un batterio (Treponema Pallidum) che infetta con il contatto vaginale, anale, orale, attraverso il sangue e attraverso la placenta.
Ha evoluzione diversa nell’uomo e nella donna?
No, il quadro clinico è lo stesso.
Come passa da infezione sessuale che colpisce i genitali a malattia generalizzata?
Con la trasmissione sessuale la sifilide si localizza nei genitali; in seguito il treponema passa dai genitali a tutto l’organismo attraverso il sangue e colpisce i distretti del corpo con sintomi vari come spossatezza, febbricola, dolori articolari, mal di testa, disappetenza e perdita di peso. Con il tempo aggredisce il fegato, i reni, gli occhi, il cervello, le ossa e cosi via con danni tanto gravi da portare a morte. Da ricordare l’evoluzione in meningite e neurosifilide.
Tra le infezioni trasmesse con il sesso cosa caratterizza la Gonorrea?
La gonorrea (detta anche Blenorragia) è trasmessa dal batterio Neisseria Gonorreae si trasmette con qualsiasi tipo di contatto sessuale (vaginale, orale, anale). La trasmissione al feto durante il parto provoca la congiuntivite connatale che, se non trattata, porta a cecità.
Quali sono le manifestazioni della gonorrea nelle donne e negli uomini?
Tra le infezioni a trasmissione sessuale, la gonorrea, come la sifilide, non dà quadri specifici diversi nell’uomo e nella donna se non per quanto legato alla diversa anatomia dei genitali.
Nelle donne, la manifestazione clinica principale della gonorrea è un’uretrite con bruciori e difficoltà a urinare, oppure una cervicite con secrezione giallo-verdastra, dolore durante o dopo i rapporti sessuali, prurito vaginale e/o difficoltà a urinare. La malattia infiammatoria pelvica (PID) è una patologia che evolve dal quadro iniziale quando l’infezione a trasmissione sessuale si espande dai genitali e raggiunge il distretto pelvico, dove si manifesta con endometrite, salpingite, annessite, febbre, dolore pelvico cronico e ascessi interni. Inevitabilmente provoca dolore durante o dopo i rapporti sessuali. L’evoluzione ultima è la sterilità.
Negli uomini, la gonorrea si manifesta con un’uretrite con secrezioni abbondanti, dense e di colore giallo-verdastro, bruciori e difficoltà a urinare. L’epididimite è una delle complicanze tardive più frequenti di questa infezione a trasmissione sessuale. Si manifesta con infiammazione acuta dell’epididimo che generalmente comporta dolore scrotale monolaterale e gonfiore; se non trattata, l’infiammazione dell’epididimo e dei testicoli può portare all’infertilità.
Anche l’Herpes è un’infezione a trasmissione sessuale?
Certamente si! I responsabili dell’infezione per via sessuale sono due ceppi virali: l’Herpes Simplex di tipo 1 (HSV-1) e l’Herpes Simplex di tipo 2 (HSV-2). L’HSV-1 provoca l’infezione alle labbra e alla zona anogenitale; l’HSV-2 è predominante nelle infezioni sessuali genitali. L’infezione sessuale viene trasmessa attraverso vagina, ano e bocca ed è molto contagiosa. Anche i fluidi corporei come saliva, sperma e secreto vaginale sono contagiosi.
Come si presenta l’infezione per via sessuale dell’Herpes?
Il primo episodio si manifesta con dolenzia, prurito e bruciore ai genitali e quando si urina. Si formano vescicole dolorose, isolate o grappolo sulla mucosa della vulva e sul perineo. Queste lesioni interessano anche la cute e si trovano principalmente nella zona della vulva e della vagina, sul pene, intorno all’ano, sulle natiche e sulle cosce.
Qual è il segno patognomonico dell’infezione sessuale da herpes?
E’ proprio la presenza delle vescicole herpetiche che colpiscono mucosa e cute, rimangono per 2 o 3 settimane quando scoppiano liberando un siero altamente infettante.
L’infezione sessuale dell’Herpes rimane confinata ai genitali?
No, aggredisce l’organismo e si manifesta con malessere generalizzato, febbricola, dolori muscolari e ingrossamento dei linfonodi inguinali.
Qual’è l’andamento dell’infezione per via sessuale dell’herpes?
L’infezione per via sessuale dell’herpes ha andamento cronico. Dopo un periodo di recrudescenza con la formazione delle vescicole, il malessere e la liberazione del siero infettante, i segni esteriori scompaiono e la malattia diventa silente. Non è la “guarigione”. Il virus è latente nelle terminazioni nervose e si può riaffacciare quando le difese immunitarie del paziente si indeboliscono per malattie o stress. Una trasmissione con il sesso è possibile in maniera intermittente e casuale anche quando un paziente non presenta i segni dell’infezione.
L’infezione sessuale dell’herpes che incidenza ha?
L’infezione sessuale da Herpes ha un’incidenza di circa 8% nella popolazione generale italiana ma la sua frequenza negli Stati Uniti sembra essere molto più alta.
Tra le infezioni trasmesse per via sessuale l’ HPV in cosa è diverso?
L’infezione a trasmissione sessuale dell’HPV (Human Papilloma Virus) ha un andamento molto diverso nell’uomo e nella donna e per questo merita un commento a parte.
Nella donna colpisce le mucose della bocca e dei genitali, può guarire spontaneamente ma se viene trascurata evolve nel tumore del collo dell’utero. Questa trasformazione richiede molti anni e passa attraverso stadi pre cancerosi facilmente diagnosticabili, ma è un evento che non po’ essere sottovalutato. Il carcinoma cervicale è correlato all’infezione da HPV nella stragrande maggioranza dei casi.
Quali sono i sintomi del carcinoma del collo dell’utero?
I sintomi del tumore al collo dell’utero sono minimi, tanto che possono passare inosservati. Quando l’invasione del tumore progredisce compaiono sanguinamenti non legati al ritmo delle mestruazioni, perdite vaginali rosate e dolori pelvici.
Qual sono i sintomi dell’infezione sessuale da HPV nella donna e nell’uomo?
Nella donna, il virus HPV si localizza sulla cervice dell’utero e sul vestibolo vulvare dove produce escrescenze tipiche dette “cristae galli“. I sintomi sono molto scarsi e si limitato a un po’ di fastidio o di prurito ma la presenza delle escrescenze all’ostio vulvare toglie ogni dubbio. La conferma del sospetto clinico si ha ad occhio nudo riconoscendo le lesioni tipiche facilissime da osservare, mentre per la localizzazione alla portio sono necessari l’esame istologico con un prelievo tipo Pap-test e la colposcopia. Una volta fatta la diagnosi, l’HPV può essere curato con mezzi fisici o con farmaci a seconda della gravità delle lesioni. Nei casi in cui l’infezione a trasmissione sessuale venga trascurata, il virus rimane nelle vie genitali. Questa è un evento estremamente pericoloso perchè il danno cellulare prodotto dalla presenza del virus ha una prognosi sfavorevole. L’evoluzione avviene nel lungo tempo, si parla di anni e di stadi di alterazioni cellulari graduali e facilmente riconoscibili con le comuni metodiche di prevenzione. Per evitare che il danno cellulare da HPV si trasformi nel tumore della cervice, è necessario intervenire quanto prima con l’asportazione del tessuto infetto.
Nell’uomo l’infezione da HPV si manifesta con bruciore e prurito. Purtroppo spesso non dà sintomi anche se il virus è presente e attivo a la partner sessuale può essere infettata. Il rischio di infezione nei casi dove l’uomo non ha sintomi è molto alto proprio perchè mancano i segni che invitano alla prudenza quando si fa sesso. Il segno visibile dell’infezione da HPV è dato dai condilomi. Sono formazioni uguali a quelle che si notano nelle donne, dette “creste di gallo“, sono molto contagiosi, possono scomparire alla vista ma tendono a ritornare con un decorso recidivante. Anche nell’uomo l’infezione a trasmissione sessuale dell’HPV con il tempo evolve in lesioni preneoplastiche e neoplastiche. Le zone colpite sono quella anale, il pene e, più raro, il cavo orale. L’eventualità di una evoluzione neoplastica nell’uomo è molto più rara di quanto si osserva della donna, per la quale c’è bisogno di un’attenzione speciale.
Uomini e donne traggono benefico da un grande successo della ricerca in Medicina che è rappresentato dal vaccino che è stato messo a punto circa quindici-venti anni fa. Il vaccino si è dimostrato in grado di contrastare la trasmissione dell’HPV e, di conseguenza, di scongiurare l’insorgenza del potenziale tumore ad esso correlato.