Avere una vita sessuale in comune è riconosciuta, in ogni epoca ed in ogni cultura, come la caratteristica principale del matrimonio. Per alcuni è addirittura un dovere, per altri la relazione sessuale è ammissibile solo all’interno del matrimonio. Attraverso i secoli, ia società e la religione hanno riconosciuto il ruolo della sessualità all’interno del matrimonio, soprattutto in relazione con la procreazione, facendone un “dovere” che come tale non ha niente a che vedere con il piacere e il gioco erotico. Solo in tempi moderni, è stato riconosciuto il ruolo unitivo della sessualità, basato sul piacere e l’amore.
All’interno di una coppia stabile, il sesso è responsabile di una parte importante dei problemi quando la relazione si deteriora e compaiono i conflitti. Quando una coppia in conflitto entra in trattamento, migliorare la pratica sessuale con interventi comportamentali specifici è un aspetto irrinunciabile dell’iter terapeutico per ricreare intimità. Questo non deve meravigliare perché, dall’esperienza dei medici e psicoterapeuti, sembra che la grande maggioranza delle coppie conflittuali presentino un intreccio poco districabile di sintomi relazionali e sessuali.
La sessualità è solo una delle tessere che formano la relazione di coppia, ma è connessa con le altre e non può essere ne’ valutata, ne’ curata senza prendere in considerazione tutto l’insieme. Qualche volta, è solo la sessualità che si deteriora, come nel caso di uno screzio medico o dell’umore, e ci possiamo limitare a trattare la sola disfunzione. In molti altri casi, se trascuriamo il conflitto, l’insoddisfazione e l’incomprensione per lavorare solo sul sintomo icona della disfunzione sessuale, non riusciremo a ricreare un equilibrio armonico. E’ fondamentale che il terapeuta sia consapevole della reciproca dipendenza degli aspetti relazionali e sessuali nell’equilibrio di una coppia e nella comparsa di un conflitto.
La condizione necessaria perché si possa lavorare sugli aspetti sessuali di una coppia in difficoltà è che i due, per quanto arrabbiati l’uno con l’altra, si accettino come partner sessuali, che vogliano risolvere i problemi e che siano disposti a non ottenere tutto quello che vorrebbero per ritrovare l’armonia.
“Incontrarsi a metà strada” vuol dire rinunciare a qualcosa per ottenere un insieme, magari non perfetto ma che consenta una stabilità gratificante.
Per l’equilibrio di una relazione sesso, amore e stabilità possono pesare in maniera diversa. Per alcune coppie, l’intesa sessuale è il legame più forte, per altre è più importante l’intimità amicale, per altre i valori della famiglia o il ruolo sociale …e così via. Questo vuol dire che nella struttura di un certo tipo di relazione il sesso sarà sempre gratificante ma la relazione no, oppure che per altri la relazione sarà sempre soddisfacente ma il sesso lascerà a desiderare, e così per ogni parametro dell’interazione. In molti casi, le sfumature che si ritrovano nella relazione di coppia sono le stesse che regolano la relazione sessuale: i giochi di potere, i meccanismi di difesa, la capacità di essere intimi o anche la necessità di mantenere la distanza emotiva. Di fatto, l’equilibrio nella condivisione del piacere e dei comportamenti gratificanti rimangono gli stessi, in positivo e in negativo. Per altre coppie, la relazione sessuale è totalmente diversa dalla relazione di coppia: sembra si odino, ma mantengono una grande attrazione reciproca; hanno relazioni con grande valenza di comunicazione e di soddisfazione ma hanno perso interesse per la vita intima e vivono una sessualità spenta e sporadica.
Sesso, amore e stabilità , quando condivisi, sono le basi di una relazione armonica perché rispondono ai bisogni fondamentali di ogni essere umano.