Agisce sulle cause immediate della disfunzione
Il nome deriva dal fatto che si affronta un disagio psichico e ci si propone di risolverlo non attraverso l’esplorazione profonda delle dinamiche intrapsichiche dell’individuo, come farebbe una psicoterapia classica, ma individuando le cause immediate del comportamento disfunzionale e agendo su questo. In altre parole, si agisce nella convinzione che in individui ben equilibrati, “normali” per dirla in una parola, la disfunzione del comportamento sessuale non sia frutto di un problema intrapsichico profondo ma di un disagio che si presenta nel momento in cui questa persona vorrebbe fare sesso. L’ansia da prestazione, termine famoso!, vuol dire che si ha paura di fallire ed è proprio questa aspettativa che innesca la reazione d’ansia e porta al temuto fallimento.
Attività pionieristica
Gli interventi specifici per la sfera sessuale derivano dall’attività pionieristica di alcuni medici, tra cui Bill Masters, Virginia Johnson e Helen S. Kaplan che, dopo aver notato che con la psicanalisi o con la psicoterapia dinamica il disturbo sessuale non migliorava, hanno tentato l’approccio comportamentale. Le tecniche sperimentate da Masters e Johnson per la desensibilizzazione, il metodo di Semans per il controllo eiaculatorio e gli esercizi di Kegel per la riabilitazione del pavimento pelvico sono tuttora strumenti fondamentali anche se oggi sono spesso prescritti in associazione alle nuove terapie farmacologiche.
Come agisce una psicoterapia comportamentale breve
Il primo scopo della prescrizione degli esercizi sessuali è di ridurre la tensione che sempre accompagna l’esperienza erotica di fronte ad una difficoltà. Proprio perché “costretto” a seguire un comportamento preordinato, ciascun partner (ma vale anche per le persone non in coppia) si sente liberato dall’aspettativa di dover produrre una reazione adeguata e neppure sente più la responsabilità di dover lavorare per ottenere la risposta dell’altro. Inoltre non c’è pressione per avere l’orgasmo.
Psicoterapia comportamentale breve, piacere fine a se stesso
La proposta terapeutica è di ricercare il piacere come fine a se stesso e di condividere questa gratificazione con il partner. In questo modo l’ansia anticipatoria legata alla paura di un fallimento si riduce gradualmente per fare spazio alle sensazioni gradevoli della vicinanza dei corpi. In questo modo la coppia ha l’opportunità di toccarsi, di stimolarsi con delicatezza e di darsi reciprocamente il piacere. Queste esperienze accrescono il legame erotico che si era affievolito a causa della disfunzione e il coinvolgimento amoroso. Con il rafforzamento delle esperienze gratificanti l’esperienza erotica perde i suoi connotati negativi a causa dei quali era stata a lungo evitata. Superata questa prima fase del percorso terapeutico, la coppia può intraprendere la strada per un completamento definitivo del trattamento focalizzato sulla disfunzione.
Per approfondire: La consulenza.