Definizione di un problema
L’American Psychiatric Association (APA) ha cancellato da lungo tempo l’omosessualità dalla lista dei disturbi psichiatrici
Qual’è stata l’evoluzione del pensiero medico riguardo all’omosessualità?
Nel 1974 al posto della vecchia definizione fu creata la nuova categoria di “Disturbo dell’orientamento sessuale” di fatto sottolineando che l’omosessualità non fa parte dei disturbi psichiatrici. In seguito anche questa definizione è stata abbandonata. Al suo posto, è stata creata la definizione di “Omosessualità egodistonica” che viene inserita nella più ampia categoria dei “Disordini psicosessuali”.
Perchè l’omosessualità egodistonica è stata inserita della categoria dei Disturbi Psicosessuali?
La scelta si basa sull’osservazione clinica che alcuni omosessuali presentano uno stato di stress emotivo persistente associato al loro orientamento omosessuale.
Qual è la storia passata di questi pazienti?
Solitamente riferiscono di aver cercato relazioni eterosessuali senza successo, ma anche di non poter ricavare ne’ gratificazione emotiva ne’ piacere dalle relazioni omosessuali per vergogna e senso di colpa.
E’ a loro che si riferisce il termine “egodistonico”?
Si, riguarda le persone che hanno reazioni di rifiuto nei confronti del proprio orientamento omosessuale e dei propri impulsi erotici.
Come è cambiata la valutazione del disturbo di omosessualità egodistonica?
Più di recente, nel 1987, il disturbo di omosessualità egodistonica viene incluse nella categoria dei “Disturbi sessuali non altrimenti specificati” in quanto è causa di “persistente e marcato stress verso il proprio orientamento sessuale”.
Questo cosa comporta lo stress verso l’orientamento omosessuale ?
Nella pratica clinica, il paziente egodistonico che vive con disagio l’attrazione omosessuale deve essere aiutato non a cambiare la scelta dell’oggetto del desiderio, ma a superare il disagio e i condizionamenti sociali, culturali e forse anche familiari, per accettare la relazione omosessuale .
Perchè l’attenzione medica è posta sulla risposta di stress?
L’enfasi posta sullo stress e non sull’orientamento omosessuale significa due cose: prima di tutto che la psicoterapia verrà offerta solo ad un omosessuale egodistonico a disagio con se stesso e, secondariamente, che il lavoro verrà centrato sui conflitti interni legati all’attrazione omosessuale e non sui problemi della sessualità omosessuale.
Quali aspetti dell’omosessualità egodistonica dovranno essere chiariti prima che il clinico possa cominciare il suo lavoro?
Dovrà essere valutato il disagio egodistonico provocato dall’attrazione e dall’orientamento omosessuale al fine di scegliere le modalità di trattamento. Inoltre, il clinico dovrà chiarire se la richiesta d’aiuto è provocata da pressioni dirette o indirette.
Che differenza c’è?
Si considera pressione diretta un problema con la legge, un conflitto con il partner eterosessuale o all’interno della relazione omosessuale; è invece pressione indiretta quella che origina dal rifiuto sociale o dal desiderio di uscire dalla coppia omosessuale per essere genitore.
Quanto è radicata l’identità sessuale (omo o etero) in una persona?
Non è facile rispondere a questa domanda!
Uno strumento di valutazione ci viene fornito dalla Scala di Kinsey, costruita sui dati raccolti dall’autore del famoso rapporto sulla sessualità umana, il primo del suo genere che risale ben al 1948. La Scala è costituita da 7 punti ed il suo grande valore scientifico è di aver dimostrato che la maggioranza degli individui si riconoscono tendenze bisessuali con diversi gradi di incidenza, anche se non le agiscono, e che solo una minoranza, che fu stimata nel 4% degli intervistati, è esclusivamente etero o omosessuale.
Kinsey Scale
- Exclusively heterosexual
- Predominantly heterosexual
- Mostly heterosexual
- Equally heterosexual and homosexual
- Mostly homosexual
- Predominantly homosexual
- Exclusively homosexual