Vai al contenuto

Sulla menopausa e l’alimentazione […]

Menopausa e alimentazione

Invecchiare vuol dire subire qualche danno e uno dei danni inevitabili (ma per fortuna ben conosciuto) della menopausa è l’osteoporosi.
La parola è famosa: osteoporosi, cioè indebolimento dello scheletro che con il tempo dà difficoltà e dolori a stare in piedi, a camminare e a muoversi con scioltezza.
Quando la rarefazione delle ossa raggiunge gradi estremi sono frequenti le fratture per traumi minimi. Questo è un evento temibile perché porta la paziente anziana alla quasi immobilità e alla perdita di autonomia e di contatti sociali.
La gravità dell’osteoporosi è una conseguenza del passare degli anni; per questo ci dobbiamo aspettare di vederne sempre di più. Infatti, la generazione degli ultra sessantenni di oggi è più longeva delle precedenti e certamente è anche più sedentaria, grazie ai progressi tecnici del dopo guerra che consentono “una vita comoda”.

Come si rimedia?

Si può alleviare  il quadro di osteoporosi affrontandolo per gradi e rallentandone la progressione.

Come?

E’ importante mantenere un buon apporto di Calcio con l’alimentazione. Ci danno una mano tutti i meravigliosi formaggi che ogni regione produce. Tra questi, i formaggi stagionati contengono elevati valori di grassi e devono essere consumati con una certa cautela perché possono alterare il profilo lipidico ematico e il metabolismo. E poi fanno ingrassare!
Per la dieta di tutti i giorni, è meglio dare la preferenza ai formaggi magri, come ricotta, mozzarella, stracchino, caprino, feta, scamorza, robiola e primo sale che hanno una percentuale di grassi intorno al 20% della sostanza secca.

Questa saggia e gustosa abitudine alimentare può diventare insufficiente quando il quadro di osteoporosi peggiora. Via via che gli anni passano c’è bisogno di contrastare con più efficacia la perdita di Calcio. Non è difficile! Si può fare facilmente con gli integratori a base di Calcio e Vitamina D. Sono facilissimi da assumere ma richiedono costanza  e determinazione, sono “per sempre” perché l’indebolimento osseo non si arresta mai.

Ma le risorse non finiscono qui!

I casi più gravi si affrontano con farmaci specifici ed efficaci che vengono somministrati sotto stretto controllo medico e sono di momento in momento affiancati da esami diagnostici adeguati che guidano il proseguio delle terapie.