La sindrome genitourinaria della menopausa […]

La sindrome genitourinaria della menopausa (GSM) interessa approssimativamente dal 27% al 84% a seconda delle stime  (NAMS Position Statement, 2020) delle donne in post menopausa e può alterare lo stato di salute e la qualità di vita delle pazienti colpite. Al contrario delle caldane che si presentano nelle fasi precoci della menopausa (addirittura quando i cicli non sono scomparsi del tutto) ma tendono a sparire con il tempo, i sintomi d’impegno genitourinario sono lievi o inesistenti all’inizio  e peggiorano con il passare degli anni quando compaiono la secchezza delle mucose genitali  e le difficoltà alla penetrazione sessuale. Che a quest’ultimo disagio seguano difficoltà nella relazione di coppia dipende dalla struttura e dalle priorità della coppia stessa.

Lubrificazione e bruciore

Il quadro completo dei sintomi di GSM include la secchezza, l’irritazione e l’infiammazione, l’incontinenza e il bruciore ad urinare, le infezioni ricorrenti sia alla vagina che alla vescica e il dolore alla penetrazione.

In particolare, si assiste ad una riduzione dell’elasticità e della capacità di lubrificazione dei tessuti vaginale che interferisce con la vita sessuale, rendendo la penetrazione disagevole, difficile o francamente dolorosa tanto che alcune coppie diventano astinenti.

Lubrificanti e ormoni

Nonostante sia nota e diffusa, soprattutto nella sua forma lieve, sembra che il suo trattamento venga spesso trascurato, anche se una riduzione consistente dei suoi sintomi può essere ottenuta con farmaci non particolarmente impegnativi, addirittura da banco: tra questi abbiamo i lubrificanti e gli idratanti, oltre agli estrogeni vaginali, alla terapia ormonale sistemica (TOS) e a quella orale. Tutti questi preparati si sono dimostrati efficaci dopo tanti anni di uso, ma il risultato che possono dare dipende anche dalla precocità con cui vengono impiegati e dalla gravità dei sintomi.

Al momento, invece, non abbiamo dati certi sull’efficacia e sulla sicurezza dei nuovi trattamenti che impiegano il laser per i quali è necessario un più lungo tempo di osservazione.

La riabilitazione sessuale

In associazione ai presidi farmacologici classici, strumenti propri della medicina sessuale comportamentale sono fondamentali per la riabilitazione della funzione sessuale e il miglioramento della relazione di coppia. Tra questi abbiamo i dilatatori, che sono cilindretti di diametro crescente che desensibilizzano l’ostio vulvare e riducono l’irritazione provocata dai movimenti coitali e i coni vaginali, ovuli della stessa grandezza ma di peso diverso che servono per migliorare il tono del muscolo pubo-coccigeo, componente del pavimento pelvico.

In conclusione

Il medico può aiutare efficacemente le pazienti ad alleviare i sintomi di GSM e migliorare così la qualità della loro vita con regimi farmacologici abbastanza semplici, mentre la medicina sssuale conportamentale offre la possibilità di una vera riabilitazioen delle vita sessuale di coppia. L’importante è risvegliare la consapevolezza delle pazienti colpite su un a condizione che inizialmente si presenta banale ma che potrebbe diventare grave se non arginata in tempo.