Sessualità e cistite ricorrente

Cistite e cistite ricorrente

La cistite è un disturbo molto frequente. Non c’è donna che non l’abbia avuta almeno una volta nella vita: per molte si tratta diun episodio occasionale, ma alcune pazienti sviluppano una ricaduta entro un anno dal primo episodio.

In qualche caso, per fortuna più raro, si va incontro ad una condizione di cistite ricorrente, definita così quando il disturbo si presenta con una frequenza di tre o più episodi entro i 12 mesi.

Attività sessuale e cistite

La sessualità di una paziente può essere in relazione con l’insorgenza di un episodio di cistite. Essere sessualmente attive aumenta la possibilità di sviluppare questo disturbo e, nelle donne particolamente sensibili, raddoppoia la frequenza che viene stimata per la popolazione generale.

La ripetizione degli episodi rimane alta rispetto alla popolazione di controllo anche quando si usano metodi contraccettivi di barriera (come il preservativo) di provata efficacia.

Perchè c’è questa relazione tra sessualità attiva e sviluppo di un episodio flogistico di cistite?

I movimenti del coito facilitato uno stato reattivo infiammatorio della mucosa genitale che, in donne sensibili oppure quando si attraversano momenti di impegno psico-fisico, è sufficiente a scatenare la flogosi delle basse vie urinarie.

L’astinenza dai rapporti elimina la spina irritativa che dai genitali estreni si propaga all’apparato urinario. Per questo motivo, sospendere per pochi giorni la sessualità è un rmedio molto efficace.

In casi particolari, dove le recidive e gli episodi ricorrenti sono molto difficili da debellare, il medico curante può consigliare l’assunzione di un antibiotico subito dopo il coito, ma solo per un periodo di tempo limitato.