La menopausa è un evento che segue il cambiamento della funzione ovarica e che interessa tutte le donne dopo i cinquant’ anni d’età. L’aspettativa media di vita all’inizio del 900 era di 50-60 anni mentre oggi è di 80 e più anni, facendo si che una donna passi circa venti anni in menopausa; con il miglioramento delle condizioni socio-sanitarie, cosi come è avvenuto dopo la seconda guerra mondiale in tutte le società occidentali, si è assistito ad un discreto allungamento della vita media. E’ dunque imperativo che il ginecologo conosca gli effetti metabolici della menopausa per rispondere ai bisogni di salute delle pazienti.
Cosa caratterizza la menopausa?
Le caldane (dette anche vampe di calore) sono l’icona della menopausa provocate da un’alterazione della regolazione vasomotoria, a sua volta secondaria alla diminuzione degli estrogeni in circolo. Sono molto fastidiose ma prive di effetti collaterali, anzi si possono considerare benefiche perché portano la donna dal medico e creano l’opportunità di parlare di prevenzione per patologie legate alla menopausa e all’invecchiamento.
Qual’è l’ormone che determina l’insorgenza della menopausa?
Nell’età fertile gli steroidi gonadici (estrogeni e progesterone) mostrano il tipico ritmo circamensile che determina la maturazione del follicolo. L’inizio della menopausa è segnato dalla minor sensibilità dell’ovaio alle gonadotropine e dalla minor produzione di estrogeni e progesterone che perdono la ciclicità.
Quali organi risentono del cambiamento di clima ormonale?
Gli organi bersaglio principali degli estrogeni sono 1-il sistema nervoso centrale, 2-il metabolismo osseo ed 3-il sistema cardiocircolatorio, le cui funzioni risentono appunto delle ridotte concentrazioni ematiche di questi ormoni, primum movens della menopausa.
Sistema Nervoso Centrale – Il sistema nervoso centrale regola il tono dell’umore e la funzione cognitiva, vale a dire la memoria e la capacità di concentrazione. La responsabilità degli estrogeni nello scadimento di queste funzioni non è stata ancora ben chiarita ma sembra più probabile che il fenomeno sia legato solo ai processi d’invecchiamento. Le alterazioni del tono dell’umore che si incontrano in menopausa, come un atteggiamento ansioso, una risposta di ansia acuta sproporzionata all’evento scatenante, una tendenza alla depressione o anche l’alterazione dei ritmi del sonno, sono direttamente dipendenti dalla diminuzione della concentrazione di estrogeni e dall’azione della serotonina, un neuropeptide ad azione centrale correlato agli stati depressivi.
Sono questi i soli determinanti del minor senso di benessere?
Alla diminuzione della qualità della vita che spesso si incontra negli anni della post menopausa concorrono altri fattori che si sovrappongono all’azione endocrina. Si tratta di fattori sociali legati al pensionamento e alla perdita di un ruolo lavorativo; della conseguente minor capacità economica e di uno stato di salute che diventa via via più fragile che vengono bilanciati dalla presenza di relaziono sociali soddisfacenti, di una famiglia affettuosa e di interessi personali.
Condizioni di psicopatologia sono comuni in menopausa?
Certamente no! Purtroppo, però, quando una persona è portata verso la depressione o l’ansia per suo assetto psicologico o quando le condizioni sociali e relazionali sono sfavorevoli, l’effetto negativo dalla diminuzione estrogenica si manifesta con tratti di psicopatologia che richiedono un trattamento specifico.
Metabolismo Osseo – Il secondo organo bersaglio degli estrogeni è il metabolismo osseo che regola la fissazione del calcio nelle ossa. Con meno estrogeni le ossa fissano meno calcio e diventano più fragili. Il metabolismo dell’osso è estremamente attivo e varia con la maturazione sessuale della donna. Infatti, fino ai 20 anni si fissa una grande quantità di calcio che rimane stabile fino ai trent’anni e che viene poi perso lentamente fino alla menopausa. Con la diminuzione degli estrogeni si assiste al meccanismo inverso: il bilancio diventa fortemente negativo ed il calcio si perde in grandi quantità. Se questa reazione metabolica non viene contrastata, l’impoverimento dell’osso (cioè l’osteoporosi) sarà tale da provocare fratture spontanee.
Sistema Cardiocircolatorio – Il terzo organo bersaglio è costituito dal sistema cardiocircolatorio. Gli estrogeni svolgono un ruolo protettivo favorendo la vasodilatazione periferica; infatti, fino alla menopausa gli episodi di patologie vascolari a carico delle donne sono molto inferiori di quelli a carico degli uomini mentre, dopo la menopausa, la condizione cardiovascolare si fa simile per i due sessi. Inoltre, le donne che vanno in menopausa precoce verso i 40-45 anni hanno il 40% in più di eventi cardiocircolatori, come danno coronarico e trombosi, delle coetanee che mantengono più a lungo la fisiologica funzione ovarica.
La sessualità, la mancanza di desiderio e il dolore ai rapporti
Con l’avvento della menopausa, alcune donne sviluppano disagio o difficoltà verso la sessualità che costituiscono i quadri di Desiderio Sessuale Ipoattivo e di Dispareunia, o dolore ai rapporti. Il primo è definito come “mancanza di fantasie e desiderio per il sesso” mentre il secondo è rappresentato da “dolore vulvare provocato dall’attività sessuale”. Le due disfunzioni sono causate dai fisiologici processi d’invecchiamento e dalla riduzione di estrogeni in circolo ma richiedono che il trattamento , oltre ai farmaci, impieghi anche interventi di terapia sessuale comportamentale per ripristinare il desiderio e la funzionalità vaginale.
Dolore ai rapporti – La terapia sessuale
E’ fondamentale che la terapia sessuale venga effettuata con la paziente ed il suo partner per migliorare l’armonia della relazione, risolvere il disagio portato dalla disfunzione e facilitare la comunicazione. Inoltre, bisogna ricordare che una patologia legata all’invecchiamento può presentarsi anche in un uomo verso i 50-60 anni e che riuscire a comunicare le proprie difficoltà ed i propri bisogni è uno strumento fondamentale per mantenere l’armonia di coppia.
Dolore ai Rapporti – Come possiamo contrastare gli effetti collaterali della menopausa?
La terapia ormonale sostitutiva a base di estrogeni o estro-progestinici è un trattamento molto efficace per ripristinare la buona funzionalità dei sistemi di cui abbiamo parlato, ma è controindicata in pazienti con problemi metabolici o pazienti che hanno familiarità per il tumore alla mammella. E’ dunque necessario che la sua somministrazione sia essere ben calibrata per le necessità e la costituzione fisica di ciascuna paziente.
I fitoestrogeni sono isoflavoni contenuti in alimenti come soia e trifoglio rosso, sono meno efficaci del farmaco ma hanno minori effetti collaterali e possono essere somministrati a quelle pazienti che presentano una sintomatologia sfumata o hanno controindicazioni per gli estrogeni di sintesi.
Anche la Cimicifuga Racemosa ha il vantaggio di agire su tutti i “sistemi bersaglio” di cui abbiamo parlato, con minor efficacia ma anche minori effetti collaterali degli estrogeni di sintesi.
Come affrontare depressione o osteoporosi?
Quando siamo di fronte ad una patologia conclamata come la depressione o l’osteoporosi che si aggravano con l’insorgenza della menopausa, è necessario ricorre ad regime farmacologico specifico somministrato da un medico esperto.
In conclusione…
Per invecchiare bene è necessario essere ragionevolmente in salute, potersi muovere liberamente e mantenere relazioni sociali appaganti. Oltre ai farmaci di cui abbiamo parlato, lo strumento più importante è uno stile di vita che preveda un’alimentazione sana, una limitazione dell’alcool e del fumo, un’attività fisica costante ed infine, il mantenimento del peso corporeo. Questi strumenti, di comune buon senso, sono di fatto i più raccomandati dalla North American Menopausal Society perché di provata efficacia.