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Menopausa: come inizia?

La capacità di produrre gli ormoni da parte delle ovaie è ciò che determina la fertilità di una donna, ma anche l’inizio della menopausa. Nell’età fertile gli steroidi gonadici (estrogeni e progesterone) sono prodotti con il tipico ritmo mensile che determina la cadenza delle mestruazioni. La funzione più importante degli steroidi gonadici è quella di portare a maturazione il follicolo ovarico e sostenere la fertilità.

La menopausa, a sua volta, inizia quando l’ovaio diventa meno sensibile allo stimolo dei fattori ipofisari; questa “insensibilità” comporta una sua minor capacità di produrre estrogeni e progesterone. Il processo avviene in maniera graduale, ma ingravescente, con l’inevitabile riduzione degli ormoni in circolo e accompagnato da due epifenomeni: le alterazioni del ciclo mestruale e la comparsa del sintomo tipico della menopausa, le caldane.  

La menopausa stabilizzata

Passano circa due anni dalle prime avvisaglie e dalle prime irregolarità del ciclo fino alla stabilizzazione della menopausa. Alla fine del periodo di transizione si avvertono i cambiamenti a carico degli organi bersaglio: il sistema nervoso centrale, il sistema cardiocircolatorio ed il metabolismo osseo

Menopausa e sistema nervoso centrale

ll sistema nervoso centrale regola il tono dell’umore e la funzione cognitiva, vale a dire la memoria e la capacità di concentrazione. La responsabilità degli estrogeni nello scadimento di queste funzioni dipende dalla diminuzione degli estrogeni nella circolazione ma anche dallo stile di vita, dai processi d’invecchiamento e dall’assetto genetico.

Umore e menopausa

Le alterazioni del tono dell’umore che si manifestano in menopausa con un atteggiamento particolarmente ansioso, una risposta di ansia acuta sproporzionata all’evento scatenante, una tendenza alla depressione o anche un’alterazione dei ritmi del sonno, sono direttamente dipendenti dalla diminuzione degli estrogeni che influenza la parte del sistema nervoso centrale correlata agli stati depressivi.

Nelle persone che, a causa del loro assetto psicologico, tendono a sviluppare depressione o ansia di fronte alle difficoltà della vita, l’ingresso in menopausa con l’effetto negativo della diminuzione di estrogeni aggrava il quadro psicologico che richiederà un trattamento specifico.

Menopausa e sistema cardiocircolatorio

Un bersaglio sensibile delle alterazione metaboliche della menopausa è costituito dal sistema cardiocircolatorio. Gli estrogeni svolgono un ruolo protettivo per cuore e vasi favorendo la vasodilatazione periferica; infatti, fino alla menopausa gli episodi di patologie vascolari a carico delle donne sono molto inferiori di quelli a carico degli uomini mentre, dopo la menopausa, la condizione cardiovascolare si fa simile per i due sessi. Inoltre, le donne che vanno in menopausa precoce (sia spontaneamente che per patologie) verso i 40-45 anni hanno il 40% in più di eventi cardiocircolatori delle loro coetanee che hanno mantenuto più a lungo una fisiologica funzione ovarica. Tra questi ricordiamo il danno coronarico e la trombosi.

Le Caldane

Le caldane (dette anche vampe di calore) sono l’icona della menopausa. Sono provocate  da un’alterazione della regolazione vasomotoria, causata proprio dalla diminuzione degli estrogeni nella circolazione. Sono molto fastidiose ma prive di effetti collaterali. Io credo che si debbano considerare benefiche sotto certi punti di vista:  infatti portano la donna dal medico dando al medico stesso  l’opportunità di parlare di prevenzione per le patologie gravi legate alla menopausa e all’invecchiamento. Tra queste ricordiamo il diabete, l’ipertesione, i danni cardiocircolatori e i tumori.

Menopausa  e metabolismo osseo

Anche il metabolismo osseo che regola la fissazione del calcio nelle ossa risente della perdita degli estrogeni nella circolazione. Con meno estrogeni le ossa fissano meno calcio e diventano più fragili. Il metabolismo dell’osso è estremamente attivo e varia con la maturazione sessuale della donna. Infatti, fino ai 20 anni si fissa una grande quantità di calcio che viene poi perso lentamente fino alla menopausa. Con la diminuzione degli estrogeni si assiste ad un’accellerazione di questo meccanismo: il bilancio diventa fortemente negativo ed il calcio si perde in grandi quantità. Se questa reazione metabolica non viene contrastata l’impoverimento dell’osso sarà tale da provocare fratture spontanee .

L’osteoporosi

La perdita di calcio provoca la condizione di osteoporosi, cioè l’alterazione della struttura interna delle ossa che diventa più debole e meno resistente ai traumi. Questo vuol dire che anche un trauma debole può provocare una frattura e che nei casi di maggior gravità l’osso potrà rompersi anche senza un trauma apparente. L’osteoporosi fa parte dell’invecchiamento ed è inevitabile nelle persone più anziane. Non si manifesta finchè un piccolo trauma non provoca danni gravi e per questo è chiamata l’Assassino Silenzioso. Non si può evitare ma si può trattare e si possono alleviare le sue conseguenze sia con lo stile di vita che con i farmaci, sotto la guida di un medico esperto.