Che cosa è la vulvodinia?
Dal greco la parola vulvodinia vuol dire dolore alla vulva o, in senso più esteso, ai genitali esterni ma non ne indica la causa. La parola vulvovestibolite indica un dolore di origine infiammatoria (neuropatico). Da un punto di vista clinico, i due termini vulvodinia e vulvovestibolite indicano la stessa patologia. La definizione della condizione di patologia è condivisa da società scientifiche quali:
International Society for the Study of Vulvovaginal Disease
International Society for the Study of Women’s Sexual Health
International Pelvic Pain Society
La parola Vulvodinia / Vulvovestibolite a quali patologie si riferisce?
Per prima cosa dobbiano dire a quali patologie non si riferisce. Infatti “Vulvodinia” esclude il dolore vulvare che origina da patologie infettive (come possono essere le vaginiti), infiammatorie (come il lichen), neoplastiche (come il Paget), traumi (mutilazioni), iatrogene ( chemioterapici) oppure deficit ormonali. Si riferisce quindi a un dolore apparentemente senza causa.
Come si fa la diagnosi di vulvodinia – vulvovestibolite?
La diagnosi di vulvodinia – vulvovestibolite si fa prima di tutto escludendo le cause organiche che abbiamo detto sopra. Poi si deve analizzare la storia del dolore dalla prima volta che si presenta alle manifestazioni successive. Quando si è chiarito cosa scatena il dolore si verifica la presenza dei criteri stabilita da Friedrick (1987) per la definizione del dolore sessuale che sono: edema, eritema, soffusione, iperreattività della mucosa e ipertono pelvico.
Quali sono i sintomi che riferisce una paziente con dolore sessuale?
La paziente riferisce sintomi come di ferita aperta, di carne viva, di prurito, di pesantezza ma soprattutto di bruciore.
Quali disagi provocano?
Nella vita di tutti i giorni i sintomi di dolore sessuale interferiscono con tanti comportamenti comuni. Infatti impediscono di stare seduta a lungo, di andare in bici, di indossare biancheria attillata…
E’ questo l’effetto più grave della vulvodinia?
Certamente no! la Vulvodinia provoca rapporti sessuali dolorosi.
Voglio ricordare che i sintomi sono scatenati da una pressione tanto lieve che una donna sana non considererebbe dolorosa. Nella paziente affetta da Vulvodinia i sintomi di bruciore e pressione impediscono la maggior parte dei contatti genitali e creano grande disagio nella coppia.
Quel’è la reazione emotiva della paziente?
La paziente ha prima di tutto difficoltà a capire per se stessa che cosa le sta succedendo. Da questa perplessità nasce l’incapacità di spiegare l’origine del dolore sessuale al suo partner. Questo genera un atteggiamento in qualche modo ostile dell’uno verso l’altra. “Tu non mi credi”, cioè tu non credi che veramente io non sappia che cosa mi sta succedendo e “tu non mi desideri più”, cioè non vuoi più fare sesso con me e per questo mi respingi.
Come reagisce l’uomo?
Un altro scenario ugualmente doloroso e difficile da superare senza un aiuto esterno fa vedere l’uomo che si auto accusa di essere un cattivo amante, incapace di curare la propria donna, si prende tutte le colpe, sviluppa una reazione d’ansia e di depressione e si chiude in se stesso.
E la donna?
La donna perde il senso positivo della sua immagine corporea e dubita della sua femminilità perché non e’ capace di risponde alla seduzione del suo uomo.
Dolore ai rapporti : Cosa succede alla vita sessuale della coppia?
Da questo disagio a evitare il sesso il passo è breve. La reazione è comprensibile: se i rapporti sessuali sono dolorosi è logico evitarli; l’allontanamento dalla relazione intima altera l’equilibrio della coppia nella vita di tutti i giorni, blocca il dialogo, la confidenza e i piccoli gesti d’affetto quotidiani.
Come si può curare il dolore durante i rapporti sessuali?
La vulvodinia-vulvovestibolite non sembra essere una specifica entità ma piuttosto una condizione multifattoriale. Per questo, il trattamento dovrebbe essere scelto in base alle caratteristiche della malattia in una data paziente e non con un approccio standard uguale per tutte.
Che cosa facciamo in medicina sessuale?
In Medicina Sessuale si usano farmaci sia per via locale che generale per diminuire lo stato di ipereattività e infiammazione della mucosa vestibolare, che sono associati alla terapia fisica per la desensibilizzazione e la terapia sessuale comportamentale a sostegno della relazione di coppia.
Qual’è l’approccio in terapia sessuale comportamentale?
Partendo dalla considerazione che le coppie con vulvodinia hanno una storia di astinenza dalla sessualità a causa del dolore sessuale, il nostro approccio al problema si propone di lavorare per ristrutturare la relazione intima con esercizi comportamentali focalizzati sul sintomo sessuale.
Perchè si usano interventi farmacologici e comportamentali insieme?
Nel caso di disfunzioni multifattoriali agire sulla componente organica non è sufficiente. Usiamo interventi associati cosi, mentre i farmaci attenuano i sintomi della malattia, la terapia comportamentale focalizzata sul sintomo sessuale aiuta la coppia a ricostruire la relazione sessuale.
Dolore ai Rapporti: Quali risultati ci possiamo attendere con un approccio che associa interventi diversi?
Un trattamento associato con farmaci e esercizi comportamentali è molto potente perchè aggredisce in uno stesso momento vari aspetti della malattia. La guarigione dipende da tante variabili, come sempre in qualunque ambito della Medicina, ma nel caso del dolore sessuale è enormemente influenzato dall’armonia della coppia.
Che cosa significa nel senso di una riuscita della terapia?
Se la coppia non è riuscita a sopportare il peso della malattia e si è deteriorata a causa della patologia, oppure è finito l’amore per motivi precedenti e indipendenti dalla vulvodinia, sarà poco realistico aspettarsi che il corso di terapia sessuale comportamentale ottenga una risoluzione positiva, come avviene quando la relazione di coppia e’ armonica.